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    COMMENTO ALL'UNDICESIMO CAPITOLO DELLA RIVELAZIONE DI S. GIOVANNI

    luomodelponte
    luomodelponte


    Messaggi : 420
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    COMMENTO ALL'UNDICESIMO CAPITOLO DELLA RIVELAZIONE DI S. GIOVANNI Empty COMMENTO ALL'UNDICESIMO CAPITOLO DELLA RIVELAZIONE DI S. GIOVANNI

    Messaggio Da luomodelponte Mer Set 21 2011, 14:42

    COMMENTO ALL'UNDICESIMO
    CAPITOLO
    DELLA RIVELAZIONE DI S. GIOVANNI

    Al principio dell'undecimo capitolo della rivela-
    zione di S. Giovanni è detto: « Poi mi fu data una
    canna, simile a una verga. E l'angelo si presentò a

    me dicendo: "Levati e misura il tempio di Dio, e
    l'altare, e quelli che adorano in esso; ma tralascia il
    cortile fuori del tempio e non misurarlo, perciocché
    egli è stato dato a' Gentili ed essi calcheranno la
    santa città per lo spazio di 42 mesi"».
    Questa canna è l'uomo perfetto paragonato ad
    una canna e la portata del paragone è questa: Come
    l'interno di una canna, quando è vuota e libera di
    tutto, può produrre melodie meravigliose dato che il
    suono e le melodie non provengono dalla canna stessa
    ma dal flautista che la suona, così il cuore santificato
    di quest'essere benedetto è libero e vuoto di tutto
    eccetto Dio, puro ed esente da legami con qualsiasi
    condizione umana ed è il compagno dello Spirito
    Divino. Tutto ciò che pronunzia non viene da lui ma
    dal vero flautista ed è quindi d'ispirazione divina. Ecco
    perché esso è paragonato a una canna e questa canna è
    come un bastone, cioè l'aiuto d'ogni impotente e il
    sostegno degli esseri umani. La canna è il bastone del
    Pastore Divino col quale Egli guida il Suo gregge
    verso i pascoli del Regno.
    Poi è detto: « E l'Angelo si presentò a me dicendo:
    "Levati e misura il tempio di Dio; e l'altare e quelli che
    adorano in esso », cioè paragona e misura; misurare è
    scoprire la proporzione. Così l'Angelo disse:
    "Confronta il tempio di Dio, e l'altare e coloro che
    l'adorano in esso"; cerca cioè qual'è la loro vera
    condizione e scopri in quale grado ed in quale situa-

    zione essi si trovino, e quali condizioni, perfezioni,
    condotta e qualità posseggano, e apprendi i misteri di
    quelle anime che dimorano nel Santo dei Santi in
    purezza e santità. "Ma tralascia il cortile fuori del
    tempio e non misurarlo; perciocché egli è stato dato
    a' Gentili". Al principio del VII secolo dell'èra cri-
    stiana, quando Gerusalemme fu conquistata, il Santo
    dei Santi, cioè il tempio che Salomone aveva edificato,
    venne apparentemente risparmiato; ma al di fuori del
    Santo dei Santi, il « cortile esterno » fu preso e dato ai
    Gentili. « Ed essi calcheranno la santa città per lo
    spazio di 42 mesi », equivalente a 1260 giorni ed
    essendo ogni giorno equivalente a un anno, con questo
    calcolo si giunge a 1260 anni, durata del ciclo
    coranico.
    Poiché secondo i testi del Libro Sacro ogni giorno
    equivale a un anno, come è chiaramente detto nel
    quarto capitolo, versetto 6, di Ezechiele: « E porta
    l'iniquità della casa di Giuda per 40 giorni; io ti
    ordino un giorno per un anno ».
    Queste profezie hanno inizio al tempo dell'appa-
    rizione dell'islam quando Gerusalemme venne calpe-
    stata, il che significa che fu disonorata. Ma il Santo
    dei Santi fu risparmiato, protetto e rispettato, e questi
    avvenimenti durarono fino al 1260. Questi 1260 anni
    costituiscono una profezia che si riferisce alla manife-
    stazione del Báb ( il precursore ) di Bahá'u'lláh, che
    ebbe luogo nell'anno 1260 dell'Egira di Muham-

    mad e, dato che il periodo di 1260 anni è terminato,
    Gerusalemme, la Città Santa, si avvia a ridiventare
    prospera, popolata e fiorente. Tutti coloro che hanno
    visto Gerusalemme 60 anni fa e che la vedono ora,
    riconoscono come essa sia tornata a essere popolata
    e fiorente e come, ancora una volta, sia rispettata.
    Tale è il significato apparente dei versetti della
    Rivelazione di S. Giovanni; ma essi hanno anche una
    interpretazione e un significato simbolico. La legge
    di Dio consta di due parti; una è la base fondamen-
    tale che comprende tutte le cose spirituali, che si
    riferisce, cioè, alle virtù spirituali e alle qualità
    divine e non muta né si modifica; è il Santo dei Santi
    che è l'essenza della legge di Adamo, di Noè, di Abra-
    mo, di Mosé, di Cristo, di Muhammad, del Báb e di
    Bahá'u'lláh, che dura ed è stabilita in tutti i cicli
    profetici. Questa legge non sarà mai abrogata poiché
    essa è verità spirituale e non materiale; è la fede, la
    sapienza, la certezza, la giustizia, la pietà, la virtù,
    la fiducia, l'amore di Dio, la pace interiore, la purezza,
    l'abnegazione, l'umiltà, la dolcezza, la pazienza, la
    costanza. Mostra pietà per i poveri, protegge gli op-
    pressi, dona ai miseri e rialza i caduti. Queste qualità
    divine, questi comandamenti eterni non saranno mai
    aboliti; anzi dureranno e saranno stabiliti per sempre.
    Queste virtù dell'umanità si rinnoveranno in ognuno
    dei differenti cicli poiché, alla fine di ogni ciclo, la
    Legge spirituale di Dio, cioè le virtù umane, scom-

    paiono e soltanto ne sussiste la forma. Così presso gli
    Ebrei, alla fine del ciclo di Mosé, che coincide con
    la manifestazione cristiana, la Legge di Dio scom-
    parve e rimase soltanto una forma senza spirito. Il
    Santo dei Santi si allontanò da loro; ma il cortile
    fuori di Gerusalemme - che è l'espressione usata
    per la forma della religione - cadde nelle mani dei
    Gentili. Allo stesso modo i princìpi fondamentali della
    religione di Cristo, che costituiscono le virtù sublimi
    dell'umanità, sono scomparsi e la sua forma è rimasta
    nelle mani del clero e dei preti. Così pure i fonda-
    menti della religione di Muhammad sono scomparsi,
    ma la forma è rimasta nelle mani degli 'ulamá ufficiali.
    Questi fondamenti della Religione di Dio, che sono
    spirituali e costituiscono le virtù dell'umanità, non
    possono essere abrogati; essi sono immutabili ed
    eterni e si rinnovano col ciclo di ogni profeta.
    La seconda parte della Religione di Dio, che si
    riferisce al mondo materiale e comprende il digiuno, la
    preghiera, gli esercizi del culto, il matrimonio, il
    divorzio, l'abolizione della schiavitù, i processi legali,
    le transazioni, le indennità per omicidio, violenze,
    ladrocinio e oltraggi, questa parte della Legge di Dio
    che si riferisce alle cose materiali, viene trasformata
    in ogni ciclo profetico conformemente alle esigenze
    dei tempi.
    In breve, ciò che s'intende col termine « Santo dei
    Santi » è la legge spirituale che non verrà mai modifi-

    cata, alterata o abrogata, mentre la Città Santa sta a
    significare la legge materiale che può essere abrogata;
    e questa Legge materiale chiamata la Città Santa do-
    veva avere una durata di 1260 anni: « E io darò a' miei
    due testimoni - vestiti di sacchi - di profetizzare ed
    essi profetizzeranno 1260 giorni ». Questi due
    testimoni sono Muhammad il Messaggero di Dio e
    'Alí, figlio di Abú Tálib. Nel Corano è detto che Dio,
    rivolgendoSi a Muhammad, il Messaggero di Dio,
    disse: « Noi facemmo di te un testimonio, un Araldo
    di buone novelle e un ammonitore ». Cioè: Noi ti
    abbiamo designato come testimonio, come apportatore
    di buone novelle e come colui che porterà il fardello
    della collera di Dio. « Testimonio » sta per colui la cui
    testimonianza vaglierà gli eventi e gli ordini di questi
    due testimoni verranno dati per 1260 giorni, ossia per
    1260 anni.
    Ora Muhammad era la radice e 'Alí il ramo, come
    Mosè e Giosuè. È detto che essi sarebbero stati
    « vestiti di sacchi » per indicare che essi,
    apparentemente, avrebbero portato Vecchie vesti, e
    non nuove; in altre parole, al principio essi non
    splenderebbero allo sguardo dei popoli, né la loro
    Causa apparirebbe nuova poiché la Legge spirituale di
    Muhammad corrisponde a quella di Cristo nel
    Vangelo, e la maggior parte delle sue leggi relative
    alle cose materiali corrispondono a quelle del
    Pentateuco. Tale è il significato della « vecchia
    veste ».
    Poi è detto: « Questi sono i due ulivi e i due cande-
    lieri che stanno al cospetto del Signore della terra ».
    Le due anime vengono paragonate a due ulivi poiché
    in quel tempo ci si serviva dell'olio d'oliva per ali-
    mentare le lampade. Il significato del testo è: Due
    esseri dai quali si sprigiona lo spirito della saggezza
    di Dio che è l'origine della luce del mondo; queste
    luci di Dio dovevano irradiarsi e splendere e perciò
    vengono paragonate a due candelieri. Il candeliere è
    la sede della luce che da esso si irradia; allo stesso
    modo la luce della guida divina doveva splendere e
    irradiarsi da queste due anime illuminate.
    Poi è detto: « Essi stanno al cospetto del Signore »,
    ossia essi si sono posti al servizio di Dio, educando le
    creature di Dio, come fecero con le tribù selvagge
    degli arabi nomadi della penisola araba che educa-
    rono in modo tale che in quel periodo la civiltà araba
    raggiunse il più alto livello e la sua fama si estese a
    tutto il mondo. « E se alcuno li vuole offendere, fuoco
    esce dalla loro bocca e divora i loro nemici ». Ossia:
    nessuno può resister loro e se una persona volesse
    sminuire i loro insegnamenti e la loro legge, verrebbe
    avviluppato e sterminato da questa stessa legge che
    esce dalla loro bocca; mentre chiunque tentasse di
    opporsi o far loro del male, o di odiarli, verrebbe
    annientato da un semplice comando uscito dalle loro
    bocche. E così avvenne; tutti i loro nemici furono

    sconfitti, volti in fuga e annientati. Così, Dio li assisté
    con chiara evidenza.
    È detto anche: « Costoro hanno podestà di chiudere
    il cielo sicché non cada la pioggia nel dì della loro
    profezia »; cioè per la durata di quel ciclo essi
    sarebbero stati sovrani. La Legge e gli insegnamenti di
    Muhammad e le delucidazioni e i commenti di 'Alí
    sono un dono celeste; se i profeti desiderano elargire
    questa grazia hanno il potere di farlo. Se non lo desi-
    derano, la pioggia non cadrà; in questo caso la pioggia
    sta per pioggia di grazie.
    Poi è detto: « Hanno, parimenti, potestà sopra le
    acque per convertirle in sangue », intendendo che il
    potere profetico di Muhammad fu identico a quello di
    Mosè e il potere di 'Alí fu identico a quello di Giosuè;
    se lo volevano essi potevano trasformare le acque del
    Nilo in sangue per gli egiziani e per coloro che li
    rinnegavano; ciò che era ragione di vita per loro,
    poteva - per chi seguiva l'ignoranza e l'orgoglio -
    diventare cagione di morte. Così il regno, la ricchezza
    e il potere del Faraone e del suo popolo che erano la
    ragione della vita della nazione, divennero, in seguito
    alla loro opposizione, al loro rifiuto e al loro orgoglio,
    una ragione di morte, di distruzione, di dispersione, di
    degradazione e di miseria. Perciò; i due testimoni
    avevano il potere di distruggere le nazioni.

    Poi è detto: « E di colpire la terra con qualunque
    malanno ogni volta che lo vorranno », s'intenda con
    ciò che essi avrebbero il potere e la forza materiale
    necessaria per educare anche i malvagi, gli oppres-
    sori e i tiranni; poiché Dio aveva concesso a questi
    due testimoni un potere tanto esteriore quanto inte-
    riore per educare ed emendare gli arabi nomadi,
    feroci, sanguinari e tiranni che vivevano come bestie
    da preda. « E quando avranno finita la loro testimo-
    nianza », vuol dire; quando avranno compiuto ciò che
    è stato loro comandato trasmettendo il messaggio
    divino, diffondendo la legge di Dio e divulgando gli
    insegnamenti celesti nell'intento di rendere manife-
    sti, nelle anime, i segni della vita spirituale affinché
    la luce delle virtù dell'umanità s'irradi fino all'asso-
    luto progresso delle tribù nomadi. « La bestia che sale
    dall'abisso farà guerra con loro e li vincerà e li ucci-
    derà ». Questa « bestia » sta a indicare i Baní
    Umayya che li attaccarono dall'abisso dell'errore
    e insorsero contro la religione di Muhammad e con-
    tro la realtà di 'Alí; in altre parole contro l'amore
    di Dio.
    È detto: « la bestia mosse guerra a questi due
    testimoni », guerra cioè religiosa intendendo dire che
    la bestia agirebbe in completo contrasto cogli inse-
    gnamenti, colle consuetudini, colle istituzioni di que-
    sti due testimoni a tal punto che le virtù e le perfe-
    zioni diffuse dal potere di quei due testimoni fra i
    popoli e le tribù, verrebbero annientate e finirebbe
    col prevalere la natura animale con i suoi desideri
    carnali. Così, questa bestia, facendo loro guerra,
    avrebbe la vittoria - intendendo con questo che le
    tenebre dell'errore provenienti dalla « bestia »
    influenzerebbero gli sviluppi del mondo e uccidereb-
    bero questi due testimoni; in altre parole, distrug-
    gerebbero la vita spirituale ch'essi avevano divulgata
    nel cuore delle nazioni, sopprimendo le leggi e gli
    insegnamenti divini, calpestando la religione di Dio e
    non lasciando che un corpo senza vita e senza spirito.
    « E i loro corpi morti giaceranno sulla piazza della
    grande città la quale spiritualmente si chiama Sodoma
    ed Egitto, dove ancora è stato crocifisso il Signore
    loro ». « I loro corpi » significa la religione di Dio, e
    « la piazza » significa sotto gli occhi di tutti. Il si-
    gnificato di « Sodoma ed Egitto », il luogo « dove è
    stato crocifisso Nostro Signore » è la Siria e
    soprattutto Gerusalemme dove gli Umayyadi ebbero i
    loro domini; e fu proprio in quelle regioni che
    scomparvero la Religione di Dio e i divini
    insegnamenti e vi rimase un corpo morto privo dello
    spirito.
    « E gli uomini d'infra i popoli e tribù e lingue e
    nazioni vedranno i loro corpi morti lo spazio di tre
    giorni e mezzo, e non lasceranno che i loro corpi morti
    siano posti in monumenti ». Com'è già stato spie-
    gato, secondo la terminologia dei Libri Sacri, tre gior-
    ni e mezzo equivalgono a tre anni e mezzo, e tre
    anni e mezzo sono uguali a quarantadue mesi, e 42
    mesi a 1260 giorni; e poiché, secondo il Libro Sacro
    ogni giorno sta per un anno, il significato è che per
    1260 anni, che costituisce il ciclo coranico, le nazioni,
    le tribù e i popoli guarderanno i loro corpi, cioè, essi
    ridurranno la Religione di Dio a uno spettacolo;
    ma, pur non agendo secondo i suoi dettami, non sop-
    porteranno che i loro corpi, cioè la Religione di Dio,
    vengano messi nel sepolcro. Ciò vuoi dire che, in
    apparenza, essi si aggrapperebbero alla Religione di
    Dio e non permetterebbero che fosse completamente
    tolta loro né che il suo corpo fosse interamente di-
    strutto e annientato. In realtà l'avrebbero abbando-
    nata mentre, apparentemente, ne conserverebbero il
    nome e il ricordo.
    Quelle « tribù, popoli e nazioni », significa coloro
    che sono riuniti all'ombra del Corano, che non per-
    mettono che la Causa e la Legge di Dio siano intiera-
    mente distrutte e annientate, poiché hanno conser-
    vato la preghiera e il digiuno, ma i principi fonda-
    mentali della Religione divina, ossia la morale e la
    buona condotta insieme alla conoscenza dei divini
    misteri, sono scomparsi; la luce delle virtù dell'uma-
    nità, che è il risultato dell'amore e della conoscenza
    di Dio, si è estinta e le tenebre della tirannide, della
    oppressione, delle passioni e dei desideri satanici

    hanno trionfato. E il corpo della Legge di Dio, simi-
    le a un cadavere, è stato esposto al pubblico per
    1260 giorni, ogni giorno equivalente a un anno, e
    questo periodo corrisponde al ciclo di Muhammad.
    La gente abbandonò tutto ciò che i due testimoni
    avevano stabilito, e che rappresentava il fondamento
    della Legge di Dio, e distrusse a tal segno le virtù
    dell'umanità che sono i doni divini e lo spirito reli-
    gioso che la sincerità, la giustizia, l'unione, la pu-
    rezza, la santità, l'abnegazione e tutte le qualità di-
    vine scomparvero. Della religione restarono soltanto le
    preghiere e il digiuno e questo stato di cose durò per
    1260 anni, che è la durata del Furqán . Era come
    se questi due esseri fossero morti e i loro corpi
    fossero rimasti privi dello spirito.
    « E gli abitanti della terra si rallegreranno di loro e
    ne faranno festa e si manderanno presenti gli uni agli
    altri, perciocché questi due profeti avranno tormentato
    gli abitanti della terra ». « Gli abitanti della terra » sta
    per le altre nazioni e le altre razze quali i popoli
    d'Europa e dell'estrema Asia i quali, quando videro
    che il carattere dell'Islám era interamente cambiato,
    che la legge di Dio era stata abbandonata, che le virtù,
    lo zelo e l'onore si erano allontanati da esso e che le
    sue qualità erano decadute, furono felici e si
    rallegrarono che la corruzione dei costumi avesse

    contagiato i popoli dell'Islám i quali di conseguenza
    sarebbero stati sopraffatti da altre nazioni. Così è av-
    venuto - Vedete; costoro che avevano raggiunto lo
    apice del potere come sono ora degradati e calpestati.
    Le altre nazioni « Si manderanno presenti gli uni agli
    altri » significa che si aiuteranno « perciocché questi
    due profeti avevano tormentato gli abitanti della
    terra » cioè essi avevano vinto le altre nazioni e gli
    altri popoli e li avevano sottomessi.
    « E in capo a tre giorni e mezzo, lo Spirito della
    vita procedente da Dio, entrò in loro e si rizzarono
    in piè, e grande spavento cadde sopra quelli che li
    videro ». Tre giorni e mezzo ossia come abbiamo già
    detto, 1260 anni. Queste due persone, i cui corpi
    giacevano privi di spirito, sono gli insegnamenti e la
    legge stabiliti da Muhammad e promulgati da 'Alí,
    dai quali, però, era scomparsa la verità ed era rima-
    sta soltanto la forma. Lo spirito ritornò in loro, signi-
    fica che quei fondamenti e quegli insegnamenti ven-
    nero di nuovo stabiliti. In altre parole, la spiritualità
    della Religione di Dio si era mutata in materialismo,
    e le virtù in vizi; l'amore di Dio si era cambiato in
    odio, la luce in tenebre, le qualità divine in sataniche,
    la giustizia in tirannide, la misericordia in inimicizia,
    la sincerità in ipocrisia, la salvezza in perdizione e la
    purezza in sensualità. Poi, dopo tre giorni e mezzo,
    ossia secondo la terminologia dei Sacri Libri, dopo
    1260 anni, questi insegnamenti divini, queste virtù

    celestiali, queste perfezioni e queste munificenze spi-
    rituali vennero rinnovati dalla manifestazione del
    Báb e dalla devozione di Janáb-i Quddús .
    Le sante brezze si diffusero, la luce della verità
    splendette, la primavera feconda giunse e l'alba della
    salvezza spuntò. Questi due corpi esanimi ritornarono
    vivi e questi due grandi - uno, il fondatore, l'altro,
    il promulgatore - sorsero e furono simili a due can-
    delieri poiché illuminarono il mondo con la luce
    della verità.
    « Ed essi udirono una gran voce dal cielo che disse
    loro: Salite qua. Ed essi salirono in cielo » e cioè, dal
    cielo invisibile essi udirono la voce di Dio che diceva:
    Voi avete seguito tutto ciò che era conveniente e,
    propagando gli insegnamenti e le buone novelle, voi
    avete trasmesso il mio messaggio agli uomini e avete
    proclamato la Parola di Dio e avete compiuto il
    vostro dovere. Adesso, come Cristo, dovete sacrificare
    la vostra vita per il Beneamato, e divenire martiri. E
    quel Sole della Verità e quella Luna della
    Salvezza, tutti e due come il Cristo tramontarono
    all'orizzonte del supremo martirio e ascesero al
    Regno di Dio. « E i loro nemici li videro » cioè; molti
    dei loro nemici, dopo essere stati testimoni del loro
    martirio si accorsero del loro carattere sublime e del-

    l'eccellenza della loro virtù e testimoniarono la loro
    grandezza e la loro perfezione.
    « E in quell'ora si fece un gran tremoto e la decima
    parte della città cadde e settemila persone furono
    uccise in quel tremoto ».
    Questo terremoto si produsse in Shíráz dopo il
    martirio del Báb. La città fu in scompiglio e molti
    perirono. Una grande perturbazione ebbe luogo in
    seguito a malattie, al colera, alla carestia, alla indi-
    genza, alla scarsezza di viveri ad afflizioni tali come
    mai prima si erano avute.
    « E il rimanente fu spaventato e diede gloria
    all'Iddio del cielo ». Quando il terremoto ebbe luogo
    nel Fárs i sopravvissuti si lamentarono e piansero
    giorno e notte, intenti solo a glorificare e a pregare
    Dio. Erano così afflitti e spaventati che la notte non
    potevano trovare riposo né sonno.
    « La seconda afflizione è passata; ed ecco, tosto
    verrà la terza ». La prima afflizione è l'apparizione del
    Profeta Muhammad, figlio di 'Abdu'lláh - pace su
    Lui! La seconda afflizione è quella del Báb - su
    Lui gloria e lode! La terza è il grande giorno della
    manifestazione del Signore degli Eserciti e la radiosità
    della Bellezza del Promesso. La spiegazione della
    parola « afflizione » si trova nel capitolo XXX di
    Ezechiele, versetti 2 e 3 in cui è detto: « La parola del
    Signore mi fu ancora indirizzata dicendo: Figliuol
    d'uomo, profetizza e di' : Così ha detto il Signore

    Iddio: Urlate e dite: Ohimé lasso! quel giorno è
    questo! Perciocché vicino è il giorno, vicino è il
    giorno del Signore! ».
    È dunque evidente che il giorno dell'afflizione è
    il giorno del Signore; poichè quel giorno è di afflizio-
    ne per i negligenti, per i peccatori, per gli ignoranti.
    « La seconda afflizione è passata; ed ecco, tosto verrà
    la terza » ossia il giorno della manifestazione di
    Bahá'u'lláh, il giorno di Dio ed è prossimo al giorno
    della manifestazione del Báb.
    « Poi il settimo angelo sonò e si fecero gran voci
    nel cielo, che dicevano: Il regno del mondo è venuto
    ad esser del Signor nostro, e del suo Cristo, ed egli
    regnerà nÈ secoli dei secoli ». Il settimo angelo è un
    uomo adorno di attributi celesti che sorgerà con qua-
    lità e caratteristiche angeliche. S'innalzeranno voci
    cosicchè l'apparizione della divina Manifestazione
    verrà proclamata e divulgata. Nel giorno della ma-
    nifestazione del Signore degli Eserciti, all'epoca del
    ciclo divino dell'Onnipotente quale è stato promesso
    in tutti i libri e scritti dei Profeti - in quel giorno
    di Dio verrà fondato il Regno spirituale e divino
    ed il mondo si rinnoverà; un nuovo spirito verrà ali-
    tato nel corpo della creazione, la divina primavera
    giungerà, le nubi della misericordia la lasceranno
    discendere, il sole della verità splenderà, la brezza
    fecondatrice spirerà, il mondo umano si ammanterà
    di una nuova veste, la terra diverrà un paradiso su-

    blime, l'umanità verrà educata, le guerre, le dispute,
    i conflitti e la cattiveria scompariranno mentre bril-
    leranno la sincerità, la rettitudine, l'onestà e l'amore
    di Dio. L'unione, l'amore e la fraternità avvolgeran-
    no il mondo e Dio regnerà per sempre; il Regno dello
    Spirito sarà istituito. Tale è il giorno di Dio, poichè
    tutti i giorni che sono venuti e passati erano i giorni
    di Abramo, di Mosè e di Cristo o di altri Profeti, ma
    questo è il giorno di Dio, poiché il Sole della Realtà
    vi si leverà con tutto il suo calore e il suo splendore.
    « E i ventiquattro anziani che sedevano al cospetto
    di Dio sui loro troni si prostrarono e adorarono Iddio,
    dicendo: Noi ti ringraziamo, o Signore Onnipotente,
    che sei, che eri, e che hai da venire; ché Tu hai
    assunta la tua potenza e ti sei messo a regnare ». In
    ogni ciclo gli eletti e i santi sono stati dodici. Così
    Giacobbe ebbe dodici figli; al tempo di Mosè vi
    erano dodici capi tribù, al tempo di Cristo si ebbero
    dodici Apostoli ed al tempo di Muhammad vi furono
    dodici Imám. Ma in questa gloriosa Manifestazione ve
    ne sono ventiquattro, cifra doppia delle precedenti,
    poichè la grandezza di questa Manifestazione lo esige.
    Queste anime sono alla presenza di Dio assise sui loro
    troni; regnano cioè eternamente.
    Questi ventiquattro eletti, benchè assisi sui troni del
    potere eterno, adorano l'apparizione della mani-
    festazione universale, sono umili e sottomessi, e di-
    cono: « Noi ti ringraziamo, o Signore Iddio Onnipo-

    tente. che sei, che eri e che hai da Venire; ché tu hai
    assunta la tua potenza e ti sei messo a regnare ». Il chè
    significa: Tu elargirai i tuoi insegnamenti, riunirai
    tutte le creature alla tua ombra, porterai tutti gli
    uomini all'ombra di una sola tenda. E benché sia
    l'Eterno Regno di Dio, ed Egli abbia avuto ed abbia
    sempre un Regno, qui « Regno » significa la Manife-
    stazione di Dio stesso e il fatto che Egli emanerà
    tutte le leggi e gli insegnamenti che costituiscono lo
    spirito dell'umanità e della vita eterna. E questa Ma-
    nifestazione universale sottometterà il mondo col po-
    tere spirituale, non con la guerra e le battaglie; lo
    farà in pace e tranquillità, non con la spada né le
    armi; stabilirà il suo Regno divino per mezzo del-
    l'amore e non con la forza. Diffonderà questi inse-
    gnamenti divini con la gentilezza e la giustizia e non
    con le armi e la violenza. Educherà in tal modo le
    nazioni e i popoli che nonostante le loro diverse con-
    dizioni, le loro diverse usanze e caratteristiche, reli-
    gioni e razze, essi costituiranno un solo gregge, com'è
    detto nella Bibbia, come il lupo con l'agnello, il leo-
    pardo con il capretto, il lattante con il serpente, e
    diverranno amici e compagni. I conflitti dovuti alle
    diversità di razza e di religione, nonché le barriere
    fra le nazioni, saranno completamente abolite e sarà
    raggiunta la perfezione, la unione e la riconciliazio-
    ne all'ombra dell'Albero Benedetto.
    « E le nazioni si sono adirate », poichè i Tuoi in-
    segnamenti erano contrari alle passioni degli altri
    popoli « ma l'ira Tua è Venuta »; cioè, tutti saranno
    colpiti da grave perdita, perchè non seguendo i tuoi
    precetti, i Tuoi consigli e i Tuoi insegnamenti, ri-
    marranno privi della grazia eterna e separati come da
    un velo dalla luce del Sole della Verità. « E il tempo
    dei morti, nel quale conviene ch'essi sieno giudicati »
    significa: È venuto il tempo in cui i morti, cioè coloro
    che sono privi dello spirito dell'amore di Dio e non
    posseggono parte della vita eterna, verranno giudicati
    con giustizia, intendendo con ciò che riceveranno ciò
    che meritano. E sarà evidente la realtà dei loro segreti
    dimostrando quale basso livello essi occupino nel
    mondo dell'esistenza, perché in realtà essi sono sotto il
    governo della morte.
    «. . . E che tu dia il premio ai tuoi servitori, profeti
    e santi e a coloro che temono il tuo nome, piccoli e
    grandi ». Cioè a dire: Dio premierà i giusti con
    munificenza infinita facendoli risplendere sul-
    l'orizzonte dell'onore eterno, come le stelle del cielo.
    Egli li assisterà dotandoli di buona condotta e di
    azioni che sono la luce dell'umanità, la causa della
    salvezza e i mezzi della vita eterna nel Regno
    Divino.
    « E che tu distrugga coloro che distruggono la
    terra » significa che Dio castigherà severamente i
    negligenti poiché la cecità dei ciechi sarà manifesta

    e la vista dei veggenti diverrà evidente; l'ignoranza
    e la mancanza di conoscenza di coloro che vivono
    nell'errore saranno riconosciute e la sapienza e la
    saviezza di coloro che sono ispirati appariranno
    chiare; di conseguenza, coloro che distruggono sa-
    ranno distrutti.
    « E il tempio di Dio venne aperto nel cielo » si-
    gnifica che la divina Gerusalemme è stata trovata e
    che il Santo dei Santi è visibile. Il Santo dei Santi,
    secondo la terminologia dei saggi, è l'essenza della
    Legge Divina, degl'insegnamenti celestiali e veritieri
    del Signore, che - come già detto - non sono muta-
    ti in alcun ciclo profetico. Il santuario di Gerusalem-
    me è la realtà della Legge di Dio, che costituisce il
    Santo dei Santi, e tutte le leggi, le convenzioni, i riti
    e gli ordinamenti materiali sono la città di Gerusalem-
    me - per questo essa viene chiamata la Gerusalemme
    celeste. In breve, dato che in questo ciclo il Sole della
    Verità farà brillare la luce di Dio col massimo
    splendore, l'essenza degli insegnamenti di Dio si
    realizzerà nel mondo dell'esistenza e le tenebre
    dell'ignoranza e la mancanza di conoscenza saranno
    dissipate. Il mondo diverrà un mondo nuovo e la
    luce prevarrà. Così apparirà il Santo dei Santi.
    « E il Tempio di Dio fu aperto nel cielo », signi-
    fica pure che con la diffusione degli insegnamenti
    divini, l'apparizione di questi celesti misteri, e con il
    sorgere del Sole della Verità, si apriranno le porte

    del successo e della prosperità in tutte le direzioni e i
    segni della bontà e delle benedizioni celesti di-
    verranno chiari.
    « E il tempio di Dio fu aperto nel cielo e apparve
    l'arco del patto », vuol dire, il Libro del suo Testa-
    mento apparirà nella sua Gerusalemme, l'Epistola del
    Patto sarà redatta e il significato del Testamento e
    del Patto diverrà evidente. La fama di Dio invaderà
    l'oriente e l'occidente e la proclamazione della Causa
    di Dio riempirà il mondo. I violatori del Patto saranno
    degradati e dispersi e i fedeli verranno trattati amo-
    revolmente e glorificati perché si attengono al Libro
    del Testamento e restano fermi e saldi nel Patto.
    «...E si fecero folgori e suoni e tuoni e tremuoto, e
    gragnuola grande ». Dopo l'apparizione del Libro del
    Testamento si avrà forte uragano e i fulmini dell'ira e
    della collera di Dio baleneranno, sopravverranno, il
    frastuono del tuono della violazione del Patto e il
    terremoto dei dubbi; la gragnuola dei tormenti si
    abbatterà sui violatori del Patto e anche coloro che
    professano la fede dovranno affrontare prove e cadere
    in tentazioni.

    (Abdu'l-bahà, Le lezioni di S.Giovanni d'Acri)
    [/justify]COMMENTO ALL'UNDICESIMO CAPITOLO DELLA RIVELAZIONE DI S. GIOVANNI Apocalisse_giovanni

      La data/ora di oggi è Gio Mar 28 2024, 15:58