Sentivo che fosse necessario dedicare una discussione sulla musica classica e ho pensato,vista la difficoltà del discorso,di poterla impostare cosi.Ciascuno è libero in ciascun post di commentare il post precedente,parlare della propria esperienza o opinione riguardo la musica classica,se è musicista raccontarci il suo percorso e le sue preferenze,o meglio ancora esporre tutto ciò che sa o pensa riguardo alle sue opere preferite.
Vi parlerò di una delle mie opere preferite,la terza sinfonia di Gustav Mahler,un discorso complessissimo che stringerò al massimo.
Mahler è un compositore tanto ricco quanto complesso.La sua posizione di uomo di transizione fra le avanguardie del novecento e le armonie tipicamente romantiche (Beethoven e Wagner) è ragione della sua travolgente unicità.In Mahler la musica perde la sua finalità di intrattenimento puro,e diviene scoperta delle tematiche fondamentali dell’uomo,nonché delle possibilità stesse della musica.
Mahler assume le tematiche e le innovazioni in particolare della musica di Beethoven,come il canto adoperato nelle sinfonie,portandoci a nuovi orizzonti musicali e concettuali,nobilitando la voce umana quale strumento di eccellenza nell’evocazione del mistero e dell’assoluto,dalle profondità della terra alla luce del cielo.L’elemento del canto è assai diffuso nelle creazioni sinfoniche del compositore,un genere da lui portato ad una vetta mai più superata nella storia della musica.Si pensi all’ottava sinfonia,interamente cantata.
Le prime tre sinfonie in particolare fungono da motivo di espressione per le tematiche umane più importanti,tanto il motivo escatologico nella sinfonia seconda(chiamate per l’appunto resurrezione),quanto il motivo della creazione nella sinfonia terza.
Essendo uomo nato nell’ottocento e deceduto nel novecento,la creazione di Mahler non avrà sicuramente i toni del noto oratorio di Haydn.Non sarà esposizione fedele delle scritture,sotto forma di canto;per quanto Mahler sia ebreo.
L’idea sostenuta è invece quella dell’origine della vita dalla materia rigida e inanimata,e di uno sviluppo verso forme di esistenza sempre più elevate,il mondo delle piante e degli animali,degli uomini.Personalità complessa fusa per intero nella sua musica,che alterna momenti di bellezza quasi insostenibile,a momenti di estrema rigidità e oscurità timbrica.
Scrive Mahler:
che cosa mi racconta l’amore(titolo dell’ultimo movimento) è un riepilogo delle mie sensazioni nei confronti di tutti gli esseri,dove non mancano per l’anima prove profondamente dolorose che si risolvono però a poco a poco in una radiosa certezza……sopra ogni cosa si muove in noi l’amore eterno,come i raggi concorrono in un punto focale.
Sei movimenti sei capitoli nella storia della creazione.
1 la natura si risveglia (Pan o L’Estate)
2che cosa mi raccontano i fiori dei prati
3che cosa mi raccontano gli animali del bosco
4che cosa mi racconta la notte (l’uomo) cantato (contralto)
5che cosa mi raccontano le campane del mattino (gli angeli) cantato (coro di voci bianche)
6che cosa mi racconta l’amore
Scrive Mahler alla sua amica Anna Mildenburg sul significato dell’ultimo movimento:
“capisci dunque di che cosa si tratta??si deve cosi indicare la vetta ed il gradino più alto da cui si possa vedere il mondo.Io potrei definire questo movimento all’incirca cosi:quello che Dio mi racconta!E in verità proprio nel senso in cui Dio può essere inteso solo come amore.E cosi la mia composizione viene a costituire un poema musicale che abbraccia tutti i livelli dell’evoluzione in graduale crescendo.Si comincia con la natura inanimata e si sale su fino all’amore di Dio!”
Il mio personale commento è un plauso a quest’opera,che pur non spinta da un grande atto di Fede,come le grandi composizioni del passato,si veda Haendel o Bach,evade gli schemi materialistici del nostro tempo a cui appartiene,volendo quasi essere musica della natura stessa.Il momento dedicato all’uomo è a mio avviso degno dei migliori passi di Isaia o Ezechiele,pur le sue parole provengano da un opera di Nietzsche(Cosi parlo Zarathustra).Il finale concepito per esprimere estremo rigore tecnico e armonico,si erge a struttura immensa su tutta la creazione precedentemente descritta,come unico moto agapico dell’universo,in pienissima corrispondenza con l’ultima terzina della sinfonia dantesca.Pur l’estrema rigidità musicale che lo contraddistingue,la sensazione è di purissimo trasporto,come un canto di stelle che vuol pensare all’uomo a Dio e al Creato.
Queste le parole del movimento dedicato all'uomo
Bada uomo,bada!
Che dice mai la mezzanotte fonda?
Io dormivo,dormivo,
Mi son svegliata da un sonno profondo:
profondo è il mondo,
Oh si,più assai che non credesse il giorno.
Profondo il suo dolore
Ma più del duolo,profonda la gioia:
dice il dolor : trapassa!
dice la gioia a me l'eternità,
la profonda profonda Eternità!
Affamati di spirito di ogni genere,ascoltatela almeno una volta nella vita
Vi parlerò di una delle mie opere preferite,la terza sinfonia di Gustav Mahler,un discorso complessissimo che stringerò al massimo.
Mahler è un compositore tanto ricco quanto complesso.La sua posizione di uomo di transizione fra le avanguardie del novecento e le armonie tipicamente romantiche (Beethoven e Wagner) è ragione della sua travolgente unicità.In Mahler la musica perde la sua finalità di intrattenimento puro,e diviene scoperta delle tematiche fondamentali dell’uomo,nonché delle possibilità stesse della musica.
Mahler assume le tematiche e le innovazioni in particolare della musica di Beethoven,come il canto adoperato nelle sinfonie,portandoci a nuovi orizzonti musicali e concettuali,nobilitando la voce umana quale strumento di eccellenza nell’evocazione del mistero e dell’assoluto,dalle profondità della terra alla luce del cielo.L’elemento del canto è assai diffuso nelle creazioni sinfoniche del compositore,un genere da lui portato ad una vetta mai più superata nella storia della musica.Si pensi all’ottava sinfonia,interamente cantata.
Le prime tre sinfonie in particolare fungono da motivo di espressione per le tematiche umane più importanti,tanto il motivo escatologico nella sinfonia seconda(chiamate per l’appunto resurrezione),quanto il motivo della creazione nella sinfonia terza.
Essendo uomo nato nell’ottocento e deceduto nel novecento,la creazione di Mahler non avrà sicuramente i toni del noto oratorio di Haydn.Non sarà esposizione fedele delle scritture,sotto forma di canto;per quanto Mahler sia ebreo.
L’idea sostenuta è invece quella dell’origine della vita dalla materia rigida e inanimata,e di uno sviluppo verso forme di esistenza sempre più elevate,il mondo delle piante e degli animali,degli uomini.Personalità complessa fusa per intero nella sua musica,che alterna momenti di bellezza quasi insostenibile,a momenti di estrema rigidità e oscurità timbrica.
Scrive Mahler:
che cosa mi racconta l’amore(titolo dell’ultimo movimento) è un riepilogo delle mie sensazioni nei confronti di tutti gli esseri,dove non mancano per l’anima prove profondamente dolorose che si risolvono però a poco a poco in una radiosa certezza……sopra ogni cosa si muove in noi l’amore eterno,come i raggi concorrono in un punto focale.
Sei movimenti sei capitoli nella storia della creazione.
1 la natura si risveglia (Pan o L’Estate)
2che cosa mi raccontano i fiori dei prati
3che cosa mi raccontano gli animali del bosco
4che cosa mi racconta la notte (l’uomo) cantato (contralto)
5che cosa mi raccontano le campane del mattino (gli angeli) cantato (coro di voci bianche)
6che cosa mi racconta l’amore
Scrive Mahler alla sua amica Anna Mildenburg sul significato dell’ultimo movimento:
“capisci dunque di che cosa si tratta??si deve cosi indicare la vetta ed il gradino più alto da cui si possa vedere il mondo.Io potrei definire questo movimento all’incirca cosi:quello che Dio mi racconta!E in verità proprio nel senso in cui Dio può essere inteso solo come amore.E cosi la mia composizione viene a costituire un poema musicale che abbraccia tutti i livelli dell’evoluzione in graduale crescendo.Si comincia con la natura inanimata e si sale su fino all’amore di Dio!”
Il mio personale commento è un plauso a quest’opera,che pur non spinta da un grande atto di Fede,come le grandi composizioni del passato,si veda Haendel o Bach,evade gli schemi materialistici del nostro tempo a cui appartiene,volendo quasi essere musica della natura stessa.Il momento dedicato all’uomo è a mio avviso degno dei migliori passi di Isaia o Ezechiele,pur le sue parole provengano da un opera di Nietzsche(Cosi parlo Zarathustra).Il finale concepito per esprimere estremo rigore tecnico e armonico,si erge a struttura immensa su tutta la creazione precedentemente descritta,come unico moto agapico dell’universo,in pienissima corrispondenza con l’ultima terzina della sinfonia dantesca.Pur l’estrema rigidità musicale che lo contraddistingue,la sensazione è di purissimo trasporto,come un canto di stelle che vuol pensare all’uomo a Dio e al Creato.
Queste le parole del movimento dedicato all'uomo
Bada uomo,bada!
Che dice mai la mezzanotte fonda?
Io dormivo,dormivo,
Mi son svegliata da un sonno profondo:
profondo è il mondo,
Oh si,più assai che non credesse il giorno.
Profondo il suo dolore
Ma più del duolo,profonda la gioia:
dice il dolor : trapassa!
dice la gioia a me l'eternità,
la profonda profonda Eternità!
Affamati di spirito di ogni genere,ascoltatela almeno una volta nella vita