http://www.asia.it/adon.pl?act=doc&doc=819
sostiene che l'io è un illusione, NON ESISTE ... e questo in perfetta sintonia con le filosofie orientali
Più che la valle dell'amore credo quella della grana, sono i soldi che mancano a queste persone.Avevo 20 anni circa , quando capii che i barboni erano persone che non erano riuscite a superare la valle dell'amore .....
Penso che la povertà estrema in cui vesra questa gente è l'evidenza del fallimento dell'ordinamento economico che abbiamo scelto. Il capitalismo sfrenato ci pone in una dimensione individualista, competitiva, egoista e chi non riesce a starci dentro, allora se l'è meritata è l'artefice e responsabile di scelte sue sbagliate. Ecco come ci laviamo la coscienza. Siamo invece tutti responsabili abbiamo personali colpe della povertà altrui. Lasciamo che ci governino le regole di mercato e gli interessi delle azioni di Borsa piuttosto che pretendere una struttura economica a misura d'uomo, di ogni uomo, anche quello meno adatto. Invece assistiamo alla abnegazione alle regole darwinistiche del mercato, chi è più adatto sopravvive, e i senzatetto?, le famiglie che mendicano pasti alla caritas a fine mese?, la delocalizzazione e fusione delle imprese che lascia sempre più padri di famiglia in disgrazia?, No grazie, non sono loro le colpe. Non sono loro che non riescono a superare la condizione individuale è l'individualismo di ognuno di noi che li lascia soli. I media che non ne danno notizia, ci copriamo gli occhi e non li vogliamo vedere, alziamo barricate quando proprio non si organizzano le ronde contro di loro. Se ci vengono troppo vicini.Nel messaggio precedente , ho accennato alla solitudine e all'individualismo sfrenato , un barbone è qualcuno che non è riuscito a superare la propia condizione individuale
Lui è giunto alla fine del suo percorso, ha trovato quello che cercava, che è certamente diverso da quello che tu cerchi, e non si tratta di cercare da sé la via , quanto non averla trovata in nessuna delle dottrine che ha osservato da molto vicino. Conosceva le scritture era un rinomato esperto dei suoi testi sacri, eppure non riusciva a trovarci quello che sentiva intimamente importante per lui. O non riusciva a comprendere attraverso gli insegnamenti come raggiungere lo stato di colui che insegnava. E' qui che è l'individuo a doverlo fare. Sbagliavo anche nel dire che ci sono materie che si possono insegnare, o meglio le materie si insegnano, ma il mestiere lo puoi imparare solo da te stesso, una volta terminati gli studi non sai fare il mestiere, devi impararlo da te.direi che l'ego di questuomo la sua carica individualistica naturale , era così potente da fargli ipotizzare che la verità era solo un fatto suo personale , da trovare sulla via che egli aveva immaginato ostinatamente , ma mai riusci a scoprire la duplice natura umana , che avrebbe svelato il mistero della ipocrisia che
egli intravide con assoluto realismo e che tanto lo tormentava.
Conoscere se stessi è vedere quanto siamo stati plasmati da nozioni, cultura, schemi mentali, frames concettuali, credenze, convinzioni, ideali che ci son stati inculcati, riconoscere tutta una serie di sovrastrutture che son lontani dal nostro essere, parli di individualismo, e sai quando nasce? In un discorso in cui la Tatcher dice non siamo collettività ma individui, poi con la tecnologia, dalle cuffiette dei walkman in età adolescenziale fino ai nostri cell che preferiamo anche quando siamo in compagnia reale dell'altro, ma preferiamo quella virtuale, coi personal computer che ci creano nella mente interlocutori quasi immaginari, finti, delle cose da usare perché è a una cosa, un pc che io ora parlo, e quasi come proprietà transitiva si trasferisce anche sulla persona reale che c'è dall'altra parte, e come una cosa, quando mi ha scocciato, spengo l'interruttore e la faccio cessare di esistere. Attenzione non critico la tecnologia, questa è meravigliosa, una enorme conquista dell'uomo, oggi parlo con te ne ho la possibilità, anche se sei a migliaia di km da me, ho la possibilità di partecipare di visioni della vita lontanissimi dai miei, conoscere, crescere. Ma consapevolezza prima di tutto, capacità di osservazione, distacco, usare la tecnologia e non lasciarsene usare. E avere sempre presente l'altro. Non soccombere sotto l'enorme mole di condizionamenti che ci dà la tecnologia, e il libero mercato attraverso la promessa illusoria di libertà ma che diventa dereguletion, un mercato senza regole, spietato, che spreme dove può e quando ha finito cambia, delocalizza sposta il capitale in un clic di un pc da un posto all'altro nel mondo lasciando cadaveri ovunque, licenziamenti, famiglie rovinate, senzatetto. Cose da usare e gettare.Ma conoscere se stessi , vuol dire conoscere i limiti e accettarli come un fatto storico , naturale , e spostare il proprio orizzonte al di là della propria persona ed individualità , noi isolatamente non siamo nulla , è insieme alla collettività che valiamo , un organismo è formato da molteplice cellule , differenziate , e il bene di uno è in una cetta misura il bene di tutti.
Ma la vita che conduciamo ci sta inesorabilmente sprofondando verso la solitudine e l'individualismo eccessivo , questo è un punto dolente credo della nostra società
Anche la ragione attraverso le analisi di fatti palesi e nascosti che muovono tutta la società mi svela il destino dell'uomo se non inverte la marcia se non si rende consapevole, stiamo diventando cinici mostri anaffettivi e narcisisti, cerchiamo vetrine, tv blog, facebook, in cui mostrare persino le nostre miserie, e guardiamo quelle degli altri negli stessi monitor, senza fare una piega magarai se una persona, un extracomunitario, un clochard, ci muore di fianco per strada nella più completa indifferenza. Anzi magari con una nostra riprovazione verso lo stile di vita che secondo noi ha scelto.L'amore nasce da tutta una serie di considerazioni che ci porta fuori da noi stessi , verso gli altri in sintonia con le leggi preordinate dalla natura -Dio , ed è perciò che viaggiare col pensiero nei mondi dei significati nascosti , produce illuminazione e consapevolezza , fiducia e gioia e gradatamente ci svela il nostro destino.
zyg ha scritto:Sperando di non star postando male Boncinelli qui
http://www.asia.it/adon.pl?act=doc&doc=819
sostiene che l'io è un illusione, NON ESISTE ... e questo in perfetta sintonia con le filosofie orientali