Don Enrico Bianco
IL TOCCO (Preghiera)
“…se non tocco col dito il segno dei chiodi e se non tocco con mano il suo fianco,io non crederò”(Gv 20,25).
Signore,
concedici un supplemento del Tuo perdono.
La nostra incredulità è enorme.
Supera quella di tutti i tuoi apostoli messi insieme.
Non crediamo.
E non crederemo mai.
Questa è la cruda verità.
E non crediamo neppure allorché metteremo il dito nel foro dei chiodi
e la mano nel Tuo costato.
E’ poco per noi.Troppo poco.
Ci vuole molto di più per farci credere.
Non siamo così ingenui.
Siamo uomini disincantati.
Viviamo coi piedi per terra.
Siamo dei “dritti”.
Può anche essere una illusione.
Una perfida suggestione.
Chi ci assicura che non sia tutto falso?
Uno scherzo di burloni ben architettato.
Un trucco di un brillante prestigiatore.
Un inganno di un prestigioso illusionista.
No.Non stiamo al gioco,Signore.
Siamo seri.La posta in gioco è troppo alta.
Si tratta della nostra salvezza eterna.
Del Paradiso o dell’Inferno.
E allora,Signore,vieni in soccorso alla nostra inaudita mancanza di fede.
Aiutaci a muovere tutte le dita per cingerci il grembiule.
E a tuffare tutte e due le mani in un catino d’acqua.
Come appunto facesti Tu con gli Apostoli(cfr Gv 13,1-20).
A curvare la schiena.
E lavare i piedi di tanti “malamati” nei “sotterranei” del mondo.
Aiutaci,Signore,ad esercitare il “difficile mestiere di uomo” e lo “scomodo mestiere di cristiano”.
Quello di lava piedi dei deboli e degli indifesi.
E,versando lacrime cocenti,sussurrare:
“Mio Signore e mio Dio!”.
Adesso sì,Signore.
Qui siamo certi di non ingannarci più.
Siamo certi di non aver a che fare con un fantasma.
Di non scappucciare nelle nuvole.
Ti abbiamo “toccato”,Signore.
Sei proprio Tu.
In carne e ossa sanguinanti.
E Tu stringendoci forte forte sul Tuo cuore,ci sussurri:
“Beati voi che non avete creduto.
Non avete creduto sufficiente un dito nel foro dei chiodi e una mano nel mio costato.
Ma avete voluto “toccarmi” e lavarmi tutto il corpo,dalla testa ai piedi.
Il corpo dei fratelli poveri e sofferenti.
Rispettandoli.
Onorandoli.
Amandoli”.
Si tocca il Crocefisso nel Paradiso del Cielo,
soltanto “toccando” i crocefissi nell’inferno della terra.
“Chi tocca le piaghe di un altro,deve avere le mani sanguinanti”(Lacordaire).
IL TOCCO (Preghiera)
“…se non tocco col dito il segno dei chiodi e se non tocco con mano il suo fianco,io non crederò”(Gv 20,25).
Signore,
concedici un supplemento del Tuo perdono.
La nostra incredulità è enorme.
Supera quella di tutti i tuoi apostoli messi insieme.
Non crediamo.
E non crederemo mai.
Questa è la cruda verità.
E non crediamo neppure allorché metteremo il dito nel foro dei chiodi
e la mano nel Tuo costato.
E’ poco per noi.Troppo poco.
Ci vuole molto di più per farci credere.
Non siamo così ingenui.
Siamo uomini disincantati.
Viviamo coi piedi per terra.
Siamo dei “dritti”.
Può anche essere una illusione.
Una perfida suggestione.
Chi ci assicura che non sia tutto falso?
Uno scherzo di burloni ben architettato.
Un trucco di un brillante prestigiatore.
Un inganno di un prestigioso illusionista.
No.Non stiamo al gioco,Signore.
Siamo seri.La posta in gioco è troppo alta.
Si tratta della nostra salvezza eterna.
Del Paradiso o dell’Inferno.
E allora,Signore,vieni in soccorso alla nostra inaudita mancanza di fede.
Aiutaci a muovere tutte le dita per cingerci il grembiule.
E a tuffare tutte e due le mani in un catino d’acqua.
Come appunto facesti Tu con gli Apostoli(cfr Gv 13,1-20).
A curvare la schiena.
E lavare i piedi di tanti “malamati” nei “sotterranei” del mondo.
Aiutaci,Signore,ad esercitare il “difficile mestiere di uomo” e lo “scomodo mestiere di cristiano”.
Quello di lava piedi dei deboli e degli indifesi.
E,versando lacrime cocenti,sussurrare:
“Mio Signore e mio Dio!”.
Adesso sì,Signore.
Qui siamo certi di non ingannarci più.
Siamo certi di non aver a che fare con un fantasma.
Di non scappucciare nelle nuvole.
Ti abbiamo “toccato”,Signore.
Sei proprio Tu.
In carne e ossa sanguinanti.
E Tu stringendoci forte forte sul Tuo cuore,ci sussurri:
“Beati voi che non avete creduto.
Non avete creduto sufficiente un dito nel foro dei chiodi e una mano nel mio costato.
Ma avete voluto “toccarmi” e lavarmi tutto il corpo,dalla testa ai piedi.
Il corpo dei fratelli poveri e sofferenti.
Rispettandoli.
Onorandoli.
Amandoli”.
Si tocca il Crocefisso nel Paradiso del Cielo,
soltanto “toccando” i crocefissi nell’inferno della terra.
“Chi tocca le piaghe di un altro,deve avere le mani sanguinanti”(Lacordaire).
