Prestatomi da mia sorella, prima di partire per 4 mesi di volontariato sulle Ande Peruviane, l'ho letto tutto d'un fiato: un'esperienza vera, forte, toccante, il diario di un mese vissuto sulla strada, padre e figlia, zaino in spalla, a piedi dal Trentino a Roma, senza un euro in tasca, affidandosi totalmente alla Provvidenza per un panino o un giaciglio per la notte...
Vi riporto integralmente la prefazione dell'autore perchè mi è piaciuta:
Questo diario è dedicato...
...a tutti i poveri, prediletti da Dio,
perchè vivano la loro condizione con dignità..
...a tutti i ricchi,
perchè quella materiale non è la peggiore tra le povertà umane...
...a tutti i credenti,
perchè siano d'esempio nella carità, nel non essere attaccati alle cose del mondo...
...a tutti gli atei,
perchè a volte sono umanamente migliori...
...a tutti quelli come me, nè ricchi nè poveri,
che sguazzano tra il desiderio d'infinito
e la meschinità del cuore...
...a tutti i giovani,
perchè hanno la possibilità di rendere migliore questa nostra povera terra...
...a tutti gli anziani,
perchè si allenino bene per il Grande Salto...
...all'Uomo,
perchè sappia lasciare dietro di sè una scia di bene...
...ma soprattutto a quelle persone che camminano ogni giorno ai margini della vita,
mendicanti di affetto, di amore, di sogni, di verità...