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    ADAMO ED EVA

    luomodelponte
    luomodelponte


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    ADAMO ED EVA Empty ADAMO ED EVA

    Messaggio Da luomodelponte Mar Mar 29 2011, 01:08

    ADAMO ED EVA

    Domanda: Qual’è la verità nella storia di Adamo che mangiò il frutto dell’albero?
    Risposta: Sta scritto nella Bibbia che Dio pose Adamo nel giardino dell’Eden, affinché lo coltivasse e ne avesse cura, e gli disse: « Mangia di ogni albero del giardino eccetto che dell’albero del bene e del male, perchè se tu ne mangi, morirai ». Poi è detto che Dio addormentò Adamo, che prese una delle sue costole e creò la donna, perchè essa potesse essere sua compagna. Dopo di ciò è detto che il serpente indusse la donna a mangiare il frutto dell’albero dicendo: « Dio ti ha proibito di mangiare il frutto di quest’albero, affinché i tuoi occhi non siano aperti, e tu non possa distinguere il bene dal male ». Allora Eva mangiò il frutto dell’albero, e ne dette ad Adamo che pure ne mangiò; i loro occhi si aprirono, essi scoprirono di essere nudi e nascosero parte del corpo con foglie. In conseguenza di ciò essi vennero rimproverati da Dio.
    Dio disse ad Adamo: « Hai tu mangiato dall’albero proibito? ». Adamo rispose: « Eva mi ha tentato, e io ne ho mangiato ». Dio rimproverò Eva; Eva disse: « Il serpente mi ha tentato e io ne ho mangiato ». Per questo il serpente fu maledetto e vi fu discordia fra il serpente ed Eva, e fra i loro discendenti. Dio disse: « L’uomo è diventato simile a noi, conoscendo il bene e il male, e forse egli mangerà dall’albero della Vita e vivrà per sempre ». Così Dio protesse l’albero della vita.
    Se prendiamo questa storia nel suo significato apparente, secondo l’interpretazione popolare, essa è
    davvero straordinaria. L’intelligenza non può né ac- cettarla, né affermarla, né immaginarla; poiché simili disposizioni, dettagli, discorsi e rimproveri sono lungi dal poter essere quelli di un uomo intelligente, e tanto meno quelli della Divinità; di una Divinità che ha organizzato questo infinito universo nella forma più perfetta, e i suoi innumerevoli abitanti con assoluto ordine, forza e perfezione.
    Dobbiamo riflettere un poco; se il significato letterale di questa storia fosse attribuito a un uomosaggio, tutti negherebbero logicamente che questa tra- ma e questa fantasia potessero provenire da un essere intelligente.
    Perciò questa storia di Adamo ed Eva che mangiarono il frutto dell’albero e vennero espulsi
    dall’Eden deve essere considerata semplicemente un simbolo. Essa contiene misteri divini e significati universali, ed è suscettibile di splendide spiegazioni.
    Solo coloro che sono iniziati ai misteri, coloro che sono vicino alla Corte del Potentissimo, sono consci di questi segreti. Questi versetti della Bibbia hanno quindi numerosi significati.Noi ne spiegheremo almeno uno, dicendo: Adamo significa lo spirito dell’uomo, ed Eva la sua anima. Perché in alcuni passi dei Libri Sacri dove si accenna alla donna, essa viene rappresentata come l’anima dell’uomo. L’albero del bene e del male sta a significare il mondo umano; poiché il mondo spirituale e divino è pura bontà e luminosità, ma nel mondo umano, luce e oscurità, bene e male, esistono come condizioni opposte.
    Il significato del serpente è l’attaccamento al mondo umano. Questo attaccamento dello spirito al mondo umano condusse l’anima e lo spirito di Adamo dal mondo della libertà al mondo della cattività, e fu la causa per cui egli si volse dal Regno dell’Unità al mondo umano. Quando l’anima e lo spirito di Adamo entrarono nel mondo umano, egli uscì dal paradiso della libertà e cadde nel mondo della cattività. Dalle vette della purezza e bontà assolute, egli entrò nel mondo del bene e del male.
    L’albero della vita costituisce il più alto grado del mondo dell’esistenza; la posizione del Verbo di Dio e la Manifestazione universale. Questa posizione è stata mantenuta e l’apparizione della più nobile Manifestazione universale è divenuta chiara ed evi- dente. Ciò in quanto la posizione di Adamo nei riguardi dell’apparizione e manifestazione delle per- fezioni divine, era una condizione embrionale; la po- sizione di Cristo era la condizione della maturità e dell’età della ragione, e il levarsi del Più Grande Astro costituiva una condizione di perfezione dell’essenza e delle qualità. Ecco perché nel supremo Paradiso, l’albero della vita esprime il culmine della assoluta purezza e santità – cioè, della Manifesta- zione Divina Universale. Dai giorni di Adamo fino ai giorni di Cristo, si parlò poco di vita eterna e di perfezioni celestiali universali. L’albero della vita era la posizione della Realtà di Cristo; per mezzo della sua manifestazione esso venne piantato, ed adornato di frutti imperituri.
    Considerate ora quanto poco questo significato si conformi alla realtà. Perché lo spirito e l’anima di
    Adamo quando si attaccarono al mondo umano, pas- sarono dal regno della libertà a quello della cattività, e i suoi discendenti continuarono in questa schiavitù.
    Questo attaccamento dell’anima e dello spirito al mondo umano, che è peccato, venne ereditato dai
    discendenti di Adamo; esso è il serpente che è sempre in mezzo a essi e in aperta inimicizia con gli spiriti dei discendenti di Adamo; e questa discordia perdura.
    Poiché l’attaccamento al mondo è divenuto causa della servitù dello spirito, e questa servitù è identica al peccato che è stato trasmesso da Adamo ai suoi posteri. A causa di questo attaccamento gli uomini sono stati privati della spiritualità essenziale e della loro posizione elevata.
    Quando le brezze santificanti di Cristo e la santa luce del Più Grande Astro si diffusero lontano, le
    realtà umane, cioè coloro che si volsero verso il Verbo di Dio e ricevettero la profusione delle Sue
    munificenze, vennero salvati da questo attaccamento e dal peccato, ottennero la vita eterna, furono liberati dalle catene della schiavitù e giunsero al mondo della libertà. Essi furono liberati dai vizi del mondo umano, e benedetti dalle virtù del Regno di Dio. Questo è il significato delle parole di Cristo: « Ho dato il mio sangue per la vita del mondo »; il che vuol dire: « Ho scelto tutte queste tribolazioni, sofferenze e calamità, e anche il martirio, per raggiungere questo scopo, la remissione dei peccati, cioè il distacco dello spirito dal mondo umano e la sua polarizzazione verso il mondo divino, cosicché si possano levare delle anime che saranno la guida dell’umanità e la manifestazione delle perfezioni del Regno Supremo.

    (Abdu’l-bahà, Le lezioni di S.Giovanni d’Acri)
    ADAMO ED EVA 6435079-colorate-bibbia-albero-della-conoscenza-con-il-serpente-e-una-mela

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