Perché digiunate per me, - dice il Signore - se oggi si ode nel litigio la vostra voce? non è questo il digiuno che voglio, - dice il Signore - né che l'uomo umili la sua anima. Neanche se piegaste il vostro collo come un cerchio e vi vestiste di sacco e vi distendeste sopra la cenere, non è questo che chiamerete digiuno gradito". A noi dice: "Ecco il digiuno che ho scelto, dice il Signore: sciogli ogni nodo di iniquità, sciogli i lacci di contratti forzati, rimetti in libertà gli oppressi e straccia ogni patto ingiusto. Spezza il tuo pane agli affamati e se vedi l'ignudo, coprilo; accogli nella tua casa i senza tetto e se vedi un povero non guardarlo dall'alto, e non allontanarti dai parenti del tuo sangue. Allora la tua luce spunterà come l'aurora, le tue vesti subito risplenderanno, camminerà la giustizia davanti a te e ti circonderà la gloria di Dio". Allora griderai e Dio ti ascolterà e mentre tu parli ti dirà: Eccomi, se tu allontani ogni cospirazione, le mani alzate (per la testimonianza), la parola di mormorazione, dai col cuore il pane all' affamato e hai misericordia di un'anima affranta". Prevedendo questo, o fratelli, (Egli che è) misericordioso ci ha manifestato tutte le cose in anticipo, perché il popolo che egli preparò credesse nel suo diletto con sincerità e noi non ci infrangessimo come proseliti contro la loro legge. (LETTERA DI BARNABA)
La Lettera di Barnaba (gr. Επιστολή Βαρνάβα, in ebraico איגרת בארנבס) è una lettera anonima, attribuita dalla tradizione cristiana a Barnaba (collaboratore di Paolo di Tarso), ma tale attribuzione è pseudoepigrafa, composta in greco antico tra il 70 e il 132.
Fa parte della cosiddetta letteratura subapostolica, comprendente alcuni testi scritti in ambiente cristiano antico (fine I secolo - inizio II) che godettero di notevole fortuna nella Chiesa dei primi secoli.
La Lettera di Barnaba è stata considerata come parte del Nuovo Testamento e, come tale, inserita nel Catalogus Claromontanus; fu però successivamente al IV secolo esclusa dal canone, e dunque è considerata un apocrifo del Nuovo Testamento.
La Lettera di Barnaba (gr. Επιστολή Βαρνάβα, in ebraico איגרת בארנבס) è una lettera anonima, attribuita dalla tradizione cristiana a Barnaba (collaboratore di Paolo di Tarso), ma tale attribuzione è pseudoepigrafa, composta in greco antico tra il 70 e il 132.
Fa parte della cosiddetta letteratura subapostolica, comprendente alcuni testi scritti in ambiente cristiano antico (fine I secolo - inizio II) che godettero di notevole fortuna nella Chiesa dei primi secoli.
La Lettera di Barnaba è stata considerata come parte del Nuovo Testamento e, come tale, inserita nel Catalogus Claromontanus; fu però successivamente al IV secolo esclusa dal canone, e dunque è considerata un apocrifo del Nuovo Testamento.