Vi riporto alcuni passi tratti dai testi bahai e alla fine vi dico la mia.
In verità la cosa più necessaria è la contentezza in tutte le
circostanze; in tal modo ci salvaguardiamo dalle malattie e dalla
stanchezza. Non abbandonarti all'angoscia e al dolore, poiché essi
sono causa di grandi sofferenze. Evitale entrambe come eviteresti
un leone.
Ogni credente deve ricordare che una caratteristica essenziale di questo mondo fisico è far fronte costantemente a prove, tribolazioni, avversità e sofferenze e che, superandole, conseguiamo il nostro sviluppo morale e spirituale; che dobbiamo cercare di compiere in futuro ciò che non ci è riuscito di fare in passato; che questo è il modo in cui Dio mette alla prova i Suoi servi e che dobbiamo considerare ogni fallimento o manchevolezza come un'opportunità per un nuovo tentativo e per acquisire una più piena consapevolezza della volontà e dello scopo di Dio."
(Compilazioni, Luci di guida)
........ I flutti di quel mare continuano a sciabordare contro i cuori degli amici e da quelle ondate giungono intimazioni dello spirito e ardenti impulsi dell'anima, finché il cuore cede e, volente o nolente, si rivolge umilmente in preghiera . Perciò fate tutto quello che potete per svincolare i vostri intimi esseri, sì che possiate sempre riflettere nuovi splendori dal Sole della Verità.
(Abdu'l-bahà, Antologia)
“Come l’aratro solca profondamente la terra, depurandola dalla
malerba e dai cardi, così la sofferenza e l’afflizione pongono
l’uomo al disopra delle meschine cose di questa vita mondana,
e gradatamente egli arriva ad uno stato di completo distacco.
Allora il suo atteggiamento in questo mondo sarà quello della
felicità divina.”
(Abdu’l-bahà, La saggezza di ‘Abdu’l-Bahá)
"Gli uomini che non soffrono non raggiungono la perfezione. La pianta che il giardiniere ha potato senza misericordia è quella che, quando viene l'estate, avrà i fiori più belli e i frutti più abbondanti."
"Un re voleva conferire a un suo suddito un'alta carica e cos, allo scopo di addestrarlo, lo gettò in prigione procurandogli grandi sofferenze. L'uomo fu assai sorpreso di ciò, poiché si attendeva di ricevere grandi favori. Poi il sovrano lo tirò fuori dalla prigione e lo fece bastonare; questo comportamento provocò in lui molto stupore poiché pensava di essere amato dal suo signore. Successivamente fu appeso alla forca, finché quasi non mor. Dopo che si fu ripreso, l'uomo chiese al re: Se tu mi ami, perché mi fai queste cose? E il sovrano rispose: Io voglio farti primo ministro e avendo tu superato queste prove sei il più adatto per tale carica. Ho voluto che tu sapessi ciò che si prova. Quando sarai obbligato a dare delle punizioni, saprai come ci si sente a sopportare queste cose. Io ti amo e perciò voglio che tu sia perfetto".
(Compilazioni, Luci di guida)
Dopo questa carrellata di saggezze , io credo che : gioia e dolore sono strategie di guida divinamente preordinate ,come preziosi semafori verdi o rossi , insegne ,cartelli di pericolo , indicazioni , e segnali lampeggianti di allarme , tutto questo per dire che siamo interamente guidati e che gioia e dolore, non debbono impressionarci più di tanto.
In verità la cosa più necessaria è la contentezza in tutte le
circostanze; in tal modo ci salvaguardiamo dalle malattie e dalla
stanchezza. Non abbandonarti all'angoscia e al dolore, poiché essi
sono causa di grandi sofferenze. Evitale entrambe come eviteresti
un leone.
Ogni credente deve ricordare che una caratteristica essenziale di questo mondo fisico è far fronte costantemente a prove, tribolazioni, avversità e sofferenze e che, superandole, conseguiamo il nostro sviluppo morale e spirituale; che dobbiamo cercare di compiere in futuro ciò che non ci è riuscito di fare in passato; che questo è il modo in cui Dio mette alla prova i Suoi servi e che dobbiamo considerare ogni fallimento o manchevolezza come un'opportunità per un nuovo tentativo e per acquisire una più piena consapevolezza della volontà e dello scopo di Dio."
(Compilazioni, Luci di guida)
........ I flutti di quel mare continuano a sciabordare contro i cuori degli amici e da quelle ondate giungono intimazioni dello spirito e ardenti impulsi dell'anima, finché il cuore cede e, volente o nolente, si rivolge umilmente in preghiera . Perciò fate tutto quello che potete per svincolare i vostri intimi esseri, sì che possiate sempre riflettere nuovi splendori dal Sole della Verità.
(Abdu'l-bahà, Antologia)
“Come l’aratro solca profondamente la terra, depurandola dalla
malerba e dai cardi, così la sofferenza e l’afflizione pongono
l’uomo al disopra delle meschine cose di questa vita mondana,
e gradatamente egli arriva ad uno stato di completo distacco.
Allora il suo atteggiamento in questo mondo sarà quello della
felicità divina.”
(Abdu’l-bahà, La saggezza di ‘Abdu’l-Bahá)
"Gli uomini che non soffrono non raggiungono la perfezione. La pianta che il giardiniere ha potato senza misericordia è quella che, quando viene l'estate, avrà i fiori più belli e i frutti più abbondanti."
"Un re voleva conferire a un suo suddito un'alta carica e cos, allo scopo di addestrarlo, lo gettò in prigione procurandogli grandi sofferenze. L'uomo fu assai sorpreso di ciò, poiché si attendeva di ricevere grandi favori. Poi il sovrano lo tirò fuori dalla prigione e lo fece bastonare; questo comportamento provocò in lui molto stupore poiché pensava di essere amato dal suo signore. Successivamente fu appeso alla forca, finché quasi non mor. Dopo che si fu ripreso, l'uomo chiese al re: Se tu mi ami, perché mi fai queste cose? E il sovrano rispose: Io voglio farti primo ministro e avendo tu superato queste prove sei il più adatto per tale carica. Ho voluto che tu sapessi ciò che si prova. Quando sarai obbligato a dare delle punizioni, saprai come ci si sente a sopportare queste cose. Io ti amo e perciò voglio che tu sia perfetto".
(Compilazioni, Luci di guida)
Dopo questa carrellata di saggezze , io credo che : gioia e dolore sono strategie di guida divinamente preordinate ,come preziosi semafori verdi o rossi , insegne ,cartelli di pericolo , indicazioni , e segnali lampeggianti di allarme , tutto questo per dire che siamo interamente guidati e che gioia e dolore, non debbono impressionarci più di tanto.