Ctazione di Luomodelponte:
"...
concentrarsi sulla comprensione della nostra natura, di ciò che ci muove, dell'origine dei pensieri e del mistero dei semtimenti, in tale ambito è a mio vedere nascosto tutto ciò che ogni essere cerca di comprendere ..."
L'uomo del Ponte ha detto sì.
Non ha detto nulla di nuovo, si direbbe ... e invece ...
Nel senso: "Aiutati che DIO ti aiuta".
Ed é una Sacro-Santa Verità.
Io lo sostengo da una vita ...
Mi vengono in mente le parole di Protagora di Abdera (486 a.C. – 411 a.C.), che è stato un filosofo greco antico, considerato il padre della sofistica:
"
L'uomo è la misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono".
Il sofista voleva dire che la realtà oggettiva appare differente in base agli individui che la interpretano:
"
Quali le singole cose appaiono a me, tali sono per me e quali appaiono a te, tali sono per te: giacché uomo sei tu e uomo sono io".
Nel senso che ognuno se lo "Aggiusta" come gli pare o come gli conviene o come gli Appare meglio l'Esperienza.
Dunque la "Verità" é un'UTOPIA ... solo un'OPINIONE ...?
Pare di si.
Ovvero: Tutto é Relativo e nulla é Immutabile ... dunque la Verità é anchessa basata sul relativismo conoscitivo, per cui non esiste, NE un principio assoluto, NE un relativismo etico, secondo cui non esiste un Bene e un Male o un modello di comportamento Assoluto, ma ciò varia da uomo a uomo e in continuo itinere.
Ecco rivelarsi il significato delle perole del BUDDHA:
"
Non c'è niente di costante, tranne il cambiamento."
Quanto Protagora sostiene:
"
L'uomo è misura di tutte le cose: di quelle che sono in quanto sono, di quelle che non sono in quanto non sono"
... voleva secondo me affermare, non che ognuno possa arbitrariamente decidere ciò che è Vero e ciò che è Falso ma che la distinzione tra il Vero e il Falso, tra il Bene e il Male, dipende dal rapporto che ognuno ha con il mondo sia quello della natura, quello della società e del Momento "Storico" in cui vive.
Gli Antichi e conemporanei Pluralisti avevano tentato una soluzione di compromesso che però si rivelava inefficace perché: Sostenendo la molteplicità di esseri (che comunque divenivano), ciascuno dei quali aveva le stesse caratteristiche dell'essere Unico Parmenideo (
DIO), non spiegava però come potessero nascere le cose dall'aggregazione di esseri da sempre Immobili, Immutabili e Assoluti ... e in sostana in "SE" MORTI, o come se lo Fossero. (Come puo DIO creare il Mondo se é Immobile ?)
Protagora sostiene invece che questo dibattito (
DIO - Assoluto - Eterno - Immutabile) è Inutile, Stupido e Dannoso alla crescita Mentale dell'Uomo poiché ciò che conta non è la natura delle "Cose" in "SE" che non si potranno mai sapere perché in continuo RELATIVO Cambiamento e Mutazione Spazio/Temporale CONTINUI in "ESSERE", ma come l'uomo si relaziona con le "Cose" stesse che ci sono Già, come cioè l'uomo possa vivere al meglio nel mondo in cui si trova ad esistere.
Cioé l'uomo è collegato al mondo tramite i sensi Naturali, e questi danno delle cose una visione che:
Muta da individuo a individuo.
Muta nello stesso individuo.
Dura sin che dura la sensazione istantanea e fuggevole.Analogamente per il rapporto tra teoria e pratica svanisce ogni distinzione Tra Bene e Male, Vero Falso, Giusto Ingiusto ecc ...
A coloro che obiettavano allora di quale sapere noi Uomini siano sapienti i sofisti stessi rispondono che loro non insegnano Cultura, Verità immutabile ed eterne ... ma quelle conoscenze che seppur MUTEVOLI, seppur RELATIVE, sono più capaci di produrre utilità e piacere nell'individuo per tutto il corso della proria Vita esperenziale.
Messa da parte ogni distinzione tra Vero e Falso, tra Bene e Male, e ovvio che l'Uomo ha tuttavia bisogno nella sua azione di un principio di riferimento sicuro valido per tutti.
Qual'è il criterio allora per stabilire ciò che è Giusto e ciò che non lo è ... oppure Ciò che Conviene da ciò che non Conviene ... tra ciò che é Bene, da ciò che é Male ...?
Prima dei sofisti era giusto ciò che stabilivano le leggi dello Stato consacrate dalla tradizione e dalla religione: "
Sono gli dei che danno le leggi alla città" ... affermavano.
Ma i sofisti, contestatori di ogni Credenza e Tradizione (
I primi Atei della Storia) non accettano più questa verità Idiota Precostituita e attraverso un'analisi Sociologica "Ante litteram" mettono a confronto (Realzione) le varie leggi degli stati e scoprono che spesso ciò che è giusto per uno stato non lo è per un altro, che spesso ciò che è giusto per una Religione non lo è per un altra, e da quì i Conflitti tra le fazioni.
Ovvero: Se le leggi fossero dettate dagli DEI dovrebbero essere identiche per tutti, per stabilire su tutti lo stesso criterio di giustizia.
Ma così non è, questo è dovuto al fatto che invece le leggi sono frutto di Convenzioni Umane.
Quindi non sapremo mai ciò che è Vero e ciò che è Falso ma solo ciò che a noi SEMBRA VERO o ciò che a NOI CONVIENE FAR SEMBRARE VERO.
La verità e perciò RELATIVA ... ovvero in CONTINUA trasformazione in "ESSERE" Mutevole.
Se vogliamo trovare un criterio UNICO valido per tutti ci dobbiamo riferire a ciò che nell'uomo è sempre presente e permane immutabile, cioè alla natura che non è soggetta alle convenzioni umane.
A quel/Quei Valori Innati nell'Uomo sin dal Suo concepimento Placentale, e già intriso perfino nel D.N.A. delle sue Cellule.
"
Proteggendo sé stessi si proteggono gli altri, proteggendo gli altri si protegge sé stessi." (Buddha)
Se noi osserviamo il comportamento degli esseri naturali dove la natura si manifesta spontaneamente, come negli animali per esempio, troveremo un principio inalterabile e uguale per tutti. ovvero:
1 - Per natura è giusto ciò che piace.
Ma se tutti prendessero come elemento determinante del loro comportamento l'interesse egoistico individuale allora inevitabilmente andremo incontro ad uno stato di natura dove l'unica legge che conta è quella della giungla, del tipo: "homo homini lupus", dove ognuno cerca di sopraffare l'altro.
Ciò non avverrà, sostengono i sofisti, perché la stessa natura ha stabilito un ordine per cui:
2 - E' giusto ciò che piace al più forte.
3 - Il più forte non sarà il più forzuto ma ... colui che sa bene usare la Parola e l'Intelletto naturale, cioé il Logos e il Pensiero senza condizionamenti da parte di chi o cosa possa arbitraria-Mente produrre FESSERIE come il Bene e il Male, il Vero e il Falso, cioé da FESSERIE ETICHE prestabilite a Priori per convenienza di "ALCUNI per ALCUNI" a scapito di MOLTI.
E in quanto a DIO ...?
Beh! ... se Tutto proviene dall'Uomo ... in quanto: "L'uomo è la misura di tutte le cose" anche questo ipotetico Oggetto/Soggetto fa parte della Sua misura ... e in REALTA' non esiste.
Se Protagora ci suggerisce un Relativismo sia pur moderato dall'ossequienza ad una legge Naturale che nasce con e nell'Uomo cui si deve talora obbedire per convenienza, a me Mi significa addirittura a tutti gli effetti contemplativi Filosofici: l'assenza TOTALE di ogni principio morale Precostituito a priori nel più totale Nichilismo.
Arrivando alla conclusione, che solo il "nulla è", tramite questa sequenza logica:
1 - l'essere non esiste perché:
Siccome è infinito nessun luogo potrebbe contenerlo, e non può essere finito poiché gli stessi credenti che lo ipotizzano in "ESSERE" Reale lo negano come tale.
2 - Se anche esistesse, non sarebbe conoscibile:
Chi è all'interno dell'Essere, non può conoscerlo.
Cioé, nessuno conosce se stesso dall'Interno di Se ... é impossibile.
3 - Se anche fosse conoscibile, non sarebbe dicibile né comunicabile ad altri:
Mancherebbero le parole per esprimerlo e anche se fosse esprimibile non si potrebbe comunicare se non ciò che è oggetto d'esperienza, per ciò DIO non ha un Nome ... semplice-MENTE non é una Persona ... semplice-MENTE "non é".
La verità quindi non esiste, ogni VERO ed esaustivo sapere è impossibile, tutto è falso o incompleto, perché tutto è illusorio perché MUTEVOLE cioé RELATIVO.
Se la verità non è raggiungibile né con i sensi ingannatori né con la ragione su quali principi certi si reggerà allora la morale dell'uomo ...?
Quien Sabe ...?
Se non esistono valori, principi immutabili di comportamento FORSE ognuno di noi dovrà affrontare la situazione in cui si trova e semplicemente reagire ad essa in Itinere, giorno per giorno, ora per ora, istante per istante e senza soluzioni di continuità.
Del resto e da questa caratteristica che si distingue la VITA dalla MORTE.
Un "ESSERE" immutabile, Eterno, Unificante, ASSOLUTO ... proprio per queste intrinseche caratteristiche unica-MENTE di base ... semplice-MENTE non è che il Nulla, l'inesistente, l'inconsistente, teorico, falso.
La Morte stessa ha proprie tali caratteristiche qualificative comune-MENTE intese.
La VITA invece "é" nella sua Intrinseca Natura, e non potrebbe "ESSERE" altrimenti, nemmeno Concettualmente, a parte nella Fanta-Scenza: Immobile, Fermo, Assoluto, Eterno ... ma piuttosto Esperenziabilmente Ciclico, Mutevole e perciò decisamente RELATIVAMENTE DIVENIENTE.
Tutto nel cosmo é Vivo, E si Muove, e Muta forma, sostanza, ed Energia, senza tuttavia perdere NULLA di "SE" come il principio Fisico di Curvasier stesso ci dice: "Nulla si Crea, Nulla si Distrugge, ma Tutto si trasforma".
Questa SI che "é" la Vita ricca di Divenire Esperenziale.
E Nella sua Ciclicità temporale "é" anche ETERNA ed Assoluta.
È la "Morale Naturale" della situazione VITALE che ci assoggetta e questa, per cui il dovere di ognuno e di comportarsi variando Continua-MENTE il Comportamento a seconda del Soggetto, della sua età, della sua Cultura, e delle Circostanze che gli appartiene per legge naturale.
La natura quindi "é" la madre di ogni cosa ... "ESSERE" compreso.
Di fronte al dramma della Vita che poi Muore, l'unica consolazione è la Parola e l'Intelletto, il Logos e il Pensiero, che acquistano valore proprio perché non esprime la Verità, nessuna Verità, ma l'Apparenza.
Perché a mio parere, i NATURALI Pensieri Detti ... Dandovi però Retta, creano un mondo perfetto ed equa-MENTE equilibrato, dove è Sicura-MENTE bello Vivere.
Pasquino