Dio è la fonte di tutto: conoscere Lui è conoscere tutto
Immanenza e trascendenza di Dio
Il Signore Beato disse:
(1) Di nuovo, o eroe dal forte braccio, ascolta la mia suprema parola; per il desiderio che ho di fare il bene, io la dirò a te che sei amato (= o mio guerriero diletto).
(2) La mia origine non conoscono gli eserciti degli dei, né i grandi saggi; perché io sono, in tutti i possibili sensi, l'origine degli dei e dei grandi saggi.
(3) Colui che in me conosce il non-generato, senza-principio, gran signore del mondo, quegli è fra i mortali imperturbato e da tutti i peccati è libero.
(4-5) La capacità di distinguere, la conoscenza, l'andar esenti dasmarrimento, la pazienza, il sincero parlare, la padronanza di sé, la calma interiore, il piacere e il dolore, il venir ad essere e il non venir ad essere, il timore e l'intrepidezza, la nonviolenza, l'equilibrio mentale o morale, lo stato di soddisfazione, la penitenza, la generosità, la gloria, l'infamia (sono) diverse condizioni degli esseri (che) da me soltanto procedono.
(6) I sette antichi grandi saggi e i quattro manavah, ugualmente, sono della mia stessa natura e sono nati dal mio spirito e da essi sono nati tutti gli esseri di questo mondo.
(7) Colui che conosce in essenza questa (mia) manifestazione e questo mio potere, quegli è a me unito di unione sicura; su ciò non v'ha dubbio.
(8 lo sono l'origine di tutto; da me il tutto si svolge; cosí riflettendo, mi onorano gli illuminati che possiedono la pura consapevolezza dello spirito.
(9) I loro pensieri sono a me (rivolti), le loro vite sono a me consacrate; reciprocamente portandosi la luce dell'intelletto, e di me parlando in continuazione, essi sono soddisfatti e in me godono.
(10) A costoro, che son sempre devoti e che a me rendono onore amorosamente, io concedo la concentrazione dell'intelletto, con la quale possano venir a Me.
(11) Per compassione verso costoro appunto, io distruggo, rimanendo in quella condizione che mi è propria, le tenebre che sorgono dall'ignoranza, per mezzo della splendente fiaccola del conoscere.
Il Signore è la semenza e la perfezione di tutto ciò che esiste.
Induismo, Bhagavad Gita)
Immanenza e trascendenza di Dio
Il Signore Beato disse:
(1) Di nuovo, o eroe dal forte braccio, ascolta la mia suprema parola; per il desiderio che ho di fare il bene, io la dirò a te che sei amato (= o mio guerriero diletto).
(2) La mia origine non conoscono gli eserciti degli dei, né i grandi saggi; perché io sono, in tutti i possibili sensi, l'origine degli dei e dei grandi saggi.
(3) Colui che in me conosce il non-generato, senza-principio, gran signore del mondo, quegli è fra i mortali imperturbato e da tutti i peccati è libero.
(4-5) La capacità di distinguere, la conoscenza, l'andar esenti dasmarrimento, la pazienza, il sincero parlare, la padronanza di sé, la calma interiore, il piacere e il dolore, il venir ad essere e il non venir ad essere, il timore e l'intrepidezza, la nonviolenza, l'equilibrio mentale o morale, lo stato di soddisfazione, la penitenza, la generosità, la gloria, l'infamia (sono) diverse condizioni degli esseri (che) da me soltanto procedono.
(6) I sette antichi grandi saggi e i quattro manavah, ugualmente, sono della mia stessa natura e sono nati dal mio spirito e da essi sono nati tutti gli esseri di questo mondo.
(7) Colui che conosce in essenza questa (mia) manifestazione e questo mio potere, quegli è a me unito di unione sicura; su ciò non v'ha dubbio.
(8 lo sono l'origine di tutto; da me il tutto si svolge; cosí riflettendo, mi onorano gli illuminati che possiedono la pura consapevolezza dello spirito.
(9) I loro pensieri sono a me (rivolti), le loro vite sono a me consacrate; reciprocamente portandosi la luce dell'intelletto, e di me parlando in continuazione, essi sono soddisfatti e in me godono.
(10) A costoro, che son sempre devoti e che a me rendono onore amorosamente, io concedo la concentrazione dell'intelletto, con la quale possano venir a Me.
(11) Per compassione verso costoro appunto, io distruggo, rimanendo in quella condizione che mi è propria, le tenebre che sorgono dall'ignoranza, per mezzo della splendente fiaccola del conoscere.
Il Signore è la semenza e la perfezione di tutto ciò che esiste.
Induismo, Bhagavad Gita)