COMMENTO ALL'UNDICESIMO
CAPITOLO
DELLA RIVELAZIONE DI S. GIOVANNI
Al principio dell'undecimo capitolo della rivela-
zione di S. Giovanni è detto: « Poi mi fu data una
canna, simile a una verga. E l'angelo si presentò a
me dicendo: "Levati e misura il tempio di Dio, e
l'altare, e quelli che adorano in esso; ma tralascia il
cortile fuori del tempio e non misurarlo, perciocché
egli è stato dato a' Gentili ed essi calcheranno la
santa città per lo spazio di 42 mesi"».
Questa canna è l'uomo perfetto paragonato ad
una canna e la portata del paragone è questa: Come
l'interno di una canna, quando è vuota e libera di
tutto, può produrre melodie meravigliose dato che il
suono e le melodie non provengono dalla canna stessa
ma dal flautista che la suona, così il cuore santificato
di quest'essere benedetto è libero e vuoto di tutto
eccetto Dio, puro ed esente da legami con qualsiasi
condizione umana ed è il compagno dello Spirito
Divino. Tutto ciò che pronunzia non viene da lui ma
dal vero flautista ed è quindi d'ispirazione divina. Ecco
perché esso è paragonato a una canna e questa canna è
come un bastone, cioè l'aiuto d'ogni impotente e il
sostegno degli esseri umani. La canna è il bastone del
Pastore Divino col quale Egli guida il Suo gregge
verso i pascoli del Regno.
Poi è detto: « E l'Angelo si presentò a me dicendo:
"Levati e misura il tempio di Dio; e l'altare e quelli che
adorano in esso », cioè paragona e misura; misurare è
scoprire la proporzione. Così l'Angelo disse:
"Confronta il tempio di Dio, e l'altare e coloro che
l'adorano in esso"; cerca cioè qual'è la loro vera
condizione e scopri in quale grado ed in quale situa-
zione essi si trovino, e quali condizioni, perfezioni,
condotta e qualità posseggano, e apprendi i misteri di
quelle anime che dimorano nel Santo dei Santi in
purezza e santità. "Ma tralascia il cortile fuori del
tempio e non misurarlo; perciocché egli è stato dato
a' Gentili". Al principio del VII secolo dell'èra cri-
stiana, quando Gerusalemme fu conquistata, il Santo
dei Santi, cioè il tempio che Salomone aveva edificato,
venne apparentemente risparmiato; ma al di fuori del
Santo dei Santi, il « cortile esterno » fu preso e dato ai
Gentili. « Ed essi calcheranno la santa città per lo
spazio di 42 mesi », equivalente a 1260 giorni ed
essendo ogni giorno equivalente a un anno, con questo
calcolo si giunge a 1260 anni, durata del ciclo
coranico.
Poiché secondo i testi del Libro Sacro ogni giorno
equivale a un anno, come è chiaramente detto nel
quarto capitolo, versetto 6, di Ezechiele: « E porta
l'iniquità della casa di Giuda per 40 giorni; io ti
ordino un giorno per un anno ».
Queste profezie hanno inizio al tempo dell'appa-
rizione dell'islam quando Gerusalemme venne calpe-
stata, il che significa che fu disonorata. Ma il Santo
dei Santi fu risparmiato, protetto e rispettato, e questi
avvenimenti durarono fino al 1260. Questi 1260 anni
costituiscono una profezia che si riferisce alla manife-
stazione del Báb ( il precursore ) di Bahá'u'lláh, che
ebbe luogo nell'anno 1260 dell'Egira di Muham-
mad e, dato che il periodo di 1260 anni è terminato,
Gerusalemme, la Città Santa, si avvia a ridiventare
prospera, popolata e fiorente. Tutti coloro che hanno
visto Gerusalemme 60 anni fa e che la vedono ora,
riconoscono come essa sia tornata a essere popolata
e fiorente e come, ancora una volta, sia rispettata.
Tale è il significato apparente dei versetti della
Rivelazione di S. Giovanni; ma essi hanno anche una
interpretazione e un significato simbolico. La legge
di Dio consta di due parti; una è la base fondamen-
tale che comprende tutte le cose spirituali, che si
riferisce, cioè, alle virtù spirituali e alle qualità
divine e non muta né si modifica; è il Santo dei Santi
che è l'essenza della legge di Adamo, di Noè, di Abra-
mo, di Mosé, di Cristo, di Muhammad, del Báb e di
Bahá'u'lláh, che dura ed è stabilita in tutti i cicli
profetici. Questa legge non sarà mai abrogata poiché
essa è verità spirituale e non materiale; è la fede, la
sapienza, la certezza, la giustizia, la pietà, la virtù,
la fiducia, l'amore di Dio, la pace interiore, la purezza,
l'abnegazione, l'umiltà, la dolcezza, la pazienza, la
costanza. Mostra pietà per i poveri, protegge gli op-
pressi, dona ai miseri e rialza i caduti. Queste qualità
divine, questi comandamenti eterni non saranno mai
aboliti; anzi dureranno e saranno stabiliti per sempre.
Queste virtù dell'umanità si rinnoveranno in ognuno
dei differenti cicli poiché, alla fine di ogni ciclo, la
Legge spirituale di Dio, cioè le virtù umane, scom-
paiono e soltanto ne sussiste la forma. Così presso gli
Ebrei, alla fine del ciclo di Mosé, che coincide con
la manifestazione cristiana, la Legge di Dio scom-
parve e rimase soltanto una forma senza spirito. Il
Santo dei Santi si allontanò da loro; ma il cortile
fuori di Gerusalemme - che è l'espressione usata
per la forma della religione - cadde nelle mani dei
Gentili. Allo stesso modo i princìpi fondamentali della
religione di Cristo, che costituiscono le virtù sublimi
dell'umanità, sono scomparsi e la sua forma è rimasta
nelle mani del clero e dei preti. Così pure i fonda-
menti della religione di Muhammad sono scomparsi,
ma la forma è rimasta nelle mani degli 'ulamá ufficiali.
Questi fondamenti della Religione di Dio, che sono
spirituali e costituiscono le virtù dell'umanità, non
possono essere abrogati; essi sono immutabili ed
eterni e si rinnovano col ciclo di ogni profeta.
La seconda parte della Religione di Dio, che si
riferisce al mondo materiale e comprende il digiuno, la
preghiera, gli esercizi del culto, il matrimonio, il
divorzio, l'abolizione della schiavitù, i processi legali,
le transazioni, le indennità per omicidio, violenze,
ladrocinio e oltraggi, questa parte della Legge di Dio
che si riferisce alle cose materiali, viene trasformata
in ogni ciclo profetico conformemente alle esigenze
dei tempi.
In breve, ciò che s'intende col termine « Santo dei
Santi » è la legge spirituale che non verrà mai modifi-
cata, alterata o abrogata, mentre la Città Santa sta a
significare la legge materiale che può essere abrogata;
e questa Legge materiale chiamata la Città Santa do-
veva avere una durata di 1260 anni: « E io darò a' miei
due testimoni - vestiti di sacchi - di profetizzare ed
essi profetizzeranno 1260 giorni ». Questi due
testimoni sono Muhammad il Messaggero di Dio e
'Alí, figlio di Abú Tálib. Nel Corano è detto che Dio,
rivolgendoSi a Muhammad, il Messaggero di Dio,
disse: « Noi facemmo di te un testimonio, un Araldo
di buone novelle e un ammonitore ». Cioè: Noi ti
abbiamo designato come testimonio, come apportatore
di buone novelle e come colui che porterà il fardello
della collera di Dio. « Testimonio » sta per colui la cui
testimonianza vaglierà gli eventi e gli ordini di questi
due testimoni verranno dati per 1260 giorni, ossia per
1260 anni.
Ora Muhammad era la radice e 'Alí il ramo, come
Mosè e Giosuè. È detto che essi sarebbero stati
« vestiti di sacchi » per indicare che essi,
apparentemente, avrebbero portato Vecchie vesti, e
non nuove; in altre parole, al principio essi non
splenderebbero allo sguardo dei popoli, né la loro
Causa apparirebbe nuova poiché la Legge spirituale di
Muhammad corrisponde a quella di Cristo nel
Vangelo, e la maggior parte delle sue leggi relative
alle cose materiali corrispondono a quelle del
Pentateuco. Tale è il significato della « vecchia
veste ».
Poi è detto: « Questi sono i due ulivi e i due cande-
lieri che stanno al cospetto del Signore della terra ».
Le due anime vengono paragonate a due ulivi poiché
in quel tempo ci si serviva dell'olio d'oliva per ali-
mentare le lampade. Il significato del testo è: Due
esseri dai quali si sprigiona lo spirito della saggezza
di Dio che è l'origine della luce del mondo; queste
luci di Dio dovevano irradiarsi e splendere e perciò
vengono paragonate a due candelieri. Il candeliere è
la sede della luce che da esso si irradia; allo stesso
modo la luce della guida divina doveva splendere e
irradiarsi da queste due anime illuminate.
Poi è detto: « Essi stanno al cospetto del Signore »,
ossia essi si sono posti al servizio di Dio, educando le
creature di Dio, come fecero con le tribù selvagge
degli arabi nomadi della penisola araba che educa-
rono in modo tale che in quel periodo la civiltà araba
raggiunse il più alto livello e la sua fama si estese a
tutto il mondo. « E se alcuno li vuole offendere, fuoco
esce dalla loro bocca e divora i loro nemici ». Ossia:
nessuno può resister loro e se una persona volesse
sminuire i loro insegnamenti e la loro legge, verrebbe
avviluppato e sterminato da questa stessa legge che
esce dalla loro bocca; mentre chiunque tentasse di
opporsi o far loro del male, o di odiarli, verrebbe
annientato da un semplice comando uscito dalle loro
bocche. E così avvenne; tutti i loro nemici furono
sconfitti, volti in fuga e annientati. Così, Dio li assisté
con chiara evidenza.
È detto anche: « Costoro hanno podestà di chiudere
il cielo sicché non cada la pioggia nel dì della loro
profezia »; cioè per la durata di quel ciclo essi
sarebbero stati sovrani. La Legge e gli insegnamenti di
Muhammad e le delucidazioni e i commenti di 'Alí
sono un dono celeste; se i profeti desiderano elargire
questa grazia hanno il potere di farlo. Se non lo desi-
derano, la pioggia non cadrà; in questo caso la pioggia
sta per pioggia di grazie.
Poi è detto: « Hanno, parimenti, potestà sopra le
acque per convertirle in sangue », intendendo che il
potere profetico di Muhammad fu identico a quello di
Mosè e il potere di 'Alí fu identico a quello di Giosuè;
se lo volevano essi potevano trasformare le acque del
Nilo in sangue per gli egiziani e per coloro che li
rinnegavano; ciò che era ragione di vita per loro,
poteva - per chi seguiva l'ignoranza e l'orgoglio -
diventare cagione di morte. Così il regno, la ricchezza
e il potere del Faraone e del suo popolo che erano la
ragione della vita della nazione, divennero, in seguito
alla loro opposizione, al loro rifiuto e al loro orgoglio,
una ragione di morte, di distruzione, di dispersione, di
degradazione e di miseria. Perciò; i due testimoni
avevano il potere di distruggere le nazioni.
Poi è detto: « E di colpire la terra con qualunque
malanno ogni volta che lo vorranno », s'intenda con
ciò che essi avrebbero il potere e la forza materiale
necessaria per educare anche i malvagi, gli oppres-
sori e i tiranni; poiché Dio aveva concesso a questi
due testimoni un potere tanto esteriore quanto inte-
riore per educare ed emendare gli arabi nomadi,
feroci, sanguinari e tiranni che vivevano come bestie
da preda. « E quando avranno finita la loro testimo-
nianza », vuol dire; quando avranno compiuto ciò che
è stato loro comandato trasmettendo il messaggio
divino, diffondendo la legge di Dio e divulgando gli
insegnamenti celesti nell'intento di rendere manife-
sti, nelle anime, i segni della vita spirituale affinché
la luce delle virtù dell'umanità s'irradi fino all'asso-
luto progresso delle tribù nomadi. « La bestia che sale
dall'abisso farà guerra con loro e li vincerà e li ucci-
derà ». Questa « bestia » sta a indicare i Baní
Umayya che li attaccarono dall'abisso dell'errore
e insorsero contro la religione di Muhammad e con-
tro la realtà di 'Alí; in altre parole contro l'amore
di Dio.
È detto: « la bestia mosse guerra a questi due
testimoni », guerra cioè religiosa intendendo dire che
la bestia agirebbe in completo contrasto cogli inse-
gnamenti, colle consuetudini, colle istituzioni di que-
sti due testimoni a tal punto che le virtù e le perfe-
zioni diffuse dal potere di quei due testimoni fra i
popoli e le tribù, verrebbero annientate e finirebbe
col prevalere la natura animale con i suoi desideri
carnali. Così, questa bestia, facendo loro guerra,
avrebbe la vittoria - intendendo con questo che le
tenebre dell'errore provenienti dalla « bestia »
influenzerebbero gli sviluppi del mondo e uccidereb-
bero questi due testimoni; in altre parole, distrug-
gerebbero la vita spirituale ch'essi avevano divulgata
nel cuore delle nazioni, sopprimendo le leggi e gli
insegnamenti divini, calpestando la religione di Dio e
non lasciando che un corpo senza vita e senza spirito.
« E i loro corpi morti giaceranno sulla piazza della
grande città la quale spiritualmente si chiama Sodoma
ed Egitto, dove ancora è stato crocifisso il Signore
loro ». « I loro corpi » significa la religione di Dio, e
« la piazza » significa sotto gli occhi di tutti. Il si-
gnificato di « Sodoma ed Egitto », il luogo « dove è
stato crocifisso Nostro Signore » è la Siria e
soprattutto Gerusalemme dove gli Umayyadi ebbero i
loro domini; e fu proprio in quelle regioni che
scomparvero la Religione di Dio e i divini
insegnamenti e vi rimase un corpo morto privo dello
spirito.
« E gli uomini d'infra i popoli e tribù e lingue e
nazioni vedranno i loro corpi morti lo spazio di tre
giorni e mezzo, e non lasceranno che i loro corpi morti
siano posti in monumenti ». Com'è già stato spie-
gato, secondo la terminologia dei Libri Sacri, tre gior-
ni e mezzo equivalgono a tre anni e mezzo, e tre
anni e mezzo sono uguali a quarantadue mesi, e 42
mesi a 1260 giorni; e poiché, secondo il Libro Sacro
ogni giorno sta per un anno, il significato è che per
1260 anni, che costituisce il ciclo coranico, le nazioni,
le tribù e i popoli guarderanno i loro corpi, cioè, essi
ridurranno la Religione di Dio a uno spettacolo;
ma, pur non agendo secondo i suoi dettami, non sop-
porteranno che i loro corpi, cioè la Religione di Dio,
vengano messi nel sepolcro. Ciò vuoi dire che, in
apparenza, essi si aggrapperebbero alla Religione di
Dio e non permetterebbero che fosse completamente
tolta loro né che il suo corpo fosse interamente di-
strutto e annientato. In realtà l'avrebbero abbando-
nata mentre, apparentemente, ne conserverebbero il
nome e il ricordo.
Quelle « tribù, popoli e nazioni », significa coloro
che sono riuniti all'ombra del Corano, che non per-
mettono che la Causa e la Legge di Dio siano intiera-
mente distrutte e annientate, poiché hanno conser-
vato la preghiera e il digiuno, ma i principi fonda-
mentali della Religione divina, ossia la morale e la
buona condotta insieme alla conoscenza dei divini
misteri, sono scomparsi; la luce delle virtù dell'uma-
nità, che è il risultato dell'amore e della conoscenza
di Dio, si è estinta e le tenebre della tirannide, della
oppressione, delle passioni e dei desideri satanici
hanno trionfato. E il corpo della Legge di Dio, simi-
le a un cadavere, è stato esposto al pubblico per
1260 giorni, ogni giorno equivalente a un anno, e
questo periodo corrisponde al ciclo di Muhammad.
La gente abbandonò tutto ciò che i due testimoni
avevano stabilito, e che rappresentava il fondamento
della Legge di Dio, e distrusse a tal segno le virtù
dell'umanità che sono i doni divini e lo spirito reli-
gioso che la sincerità, la giustizia, l'unione, la pu-
rezza, la santità, l'abnegazione e tutte le qualità di-
vine scomparvero. Della religione restarono soltanto le
preghiere e il digiuno e questo stato di cose durò per
1260 anni, che è la durata del Furqán . Era come
se questi due esseri fossero morti e i loro corpi
fossero rimasti privi dello spirito.
« E gli abitanti della terra si rallegreranno di loro e
ne faranno festa e si manderanno presenti gli uni agli
altri, perciocché questi due profeti avranno tormentato
gli abitanti della terra ». « Gli abitanti della terra » sta
per le altre nazioni e le altre razze quali i popoli
d'Europa e dell'estrema Asia i quali, quando videro
che il carattere dell'Islám era interamente cambiato,
che la legge di Dio era stata abbandonata, che le virtù,
lo zelo e l'onore si erano allontanati da esso e che le
sue qualità erano decadute, furono felici e si
rallegrarono che la corruzione dei costumi avesse
contagiato i popoli dell'Islám i quali di conseguenza
sarebbero stati sopraffatti da altre nazioni. Così è av-
venuto - Vedete; costoro che avevano raggiunto lo
apice del potere come sono ora degradati e calpestati.
Le altre nazioni « Si manderanno presenti gli uni agli
altri » significa che si aiuteranno « perciocché questi
due profeti avevano tormentato gli abitanti della
terra » cioè essi avevano vinto le altre nazioni e gli
altri popoli e li avevano sottomessi.
« E in capo a tre giorni e mezzo, lo Spirito della
vita procedente da Dio, entrò in loro e si rizzarono
in piè, e grande spavento cadde sopra quelli che li
videro ». Tre giorni e mezzo ossia come abbiamo già
detto, 1260 anni. Queste due persone, i cui corpi
giacevano privi di spirito, sono gli insegnamenti e la
legge stabiliti da Muhammad e promulgati da 'Alí,
dai quali, però, era scomparsa la verità ed era rima-
sta soltanto la forma. Lo spirito ritornò in loro, signi-
fica che quei fondamenti e quegli insegnamenti ven-
nero di nuovo stabiliti. In altre parole, la spiritualità
della Religione di Dio si era mutata in materialismo,
e le virtù in vizi; l'amore di Dio si era cambiato in
odio, la luce in tenebre, le qualità divine in sataniche,
la giustizia in tirannide, la misericordia in inimicizia,
la sincerità in ipocrisia, la salvezza in perdizione e la
purezza in sensualità. Poi, dopo tre giorni e mezzo,
ossia secondo la terminologia dei Sacri Libri, dopo
1260 anni, questi insegnamenti divini, queste virtù
celestiali, queste perfezioni e queste munificenze spi-
rituali vennero rinnovati dalla manifestazione del
Báb e dalla devozione di Janáb-i Quddús .
Le sante brezze si diffusero, la luce della verità
splendette, la primavera feconda giunse e l'alba della
salvezza spuntò. Questi due corpi esanimi ritornarono
vivi e questi due grandi - uno, il fondatore, l'altro,
il promulgatore - sorsero e furono simili a due can-
delieri poiché illuminarono il mondo con la luce
della verità.
« Ed essi udirono una gran voce dal cielo che disse
loro: Salite qua. Ed essi salirono in cielo » e cioè, dal
cielo invisibile essi udirono la voce di Dio che diceva:
Voi avete seguito tutto ciò che era conveniente e,
propagando gli insegnamenti e le buone novelle, voi
avete trasmesso il mio messaggio agli uomini e avete
proclamato la Parola di Dio e avete compiuto il
vostro dovere. Adesso, come Cristo, dovete sacrificare
la vostra vita per il Beneamato, e divenire martiri. E
quel Sole della Verità e quella Luna della
Salvezza, tutti e due come il Cristo tramontarono
all'orizzonte del supremo martirio e ascesero al
Regno di Dio. « E i loro nemici li videro » cioè; molti
dei loro nemici, dopo essere stati testimoni del loro
martirio si accorsero del loro carattere sublime e del-
l'eccellenza della loro virtù e testimoniarono la loro
grandezza e la loro perfezione.
« E in quell'ora si fece un gran tremoto e la decima
parte della città cadde e settemila persone furono
uccise in quel tremoto ».
Questo terremoto si produsse in Shíráz dopo il
martirio del Báb. La città fu in scompiglio e molti
perirono. Una grande perturbazione ebbe luogo in
seguito a malattie, al colera, alla carestia, alla indi-
genza, alla scarsezza di viveri ad afflizioni tali come
mai prima si erano avute.
« E il rimanente fu spaventato e diede gloria
all'Iddio del cielo ». Quando il terremoto ebbe luogo
nel Fárs i sopravvissuti si lamentarono e piansero
giorno e notte, intenti solo a glorificare e a pregare
Dio. Erano così afflitti e spaventati che la notte non
potevano trovare riposo né sonno.
« La seconda afflizione è passata; ed ecco, tosto
verrà la terza ». La prima afflizione è l'apparizione del
Profeta Muhammad, figlio di 'Abdu'lláh - pace su
Lui! La seconda afflizione è quella del Báb - su
Lui gloria e lode! La terza è il grande giorno della
manifestazione del Signore degli Eserciti e la radiosità
della Bellezza del Promesso. La spiegazione della
parola « afflizione » si trova nel capitolo XXX di
Ezechiele, versetti 2 e 3 in cui è detto: « La parola del
Signore mi fu ancora indirizzata dicendo: Figliuol
d'uomo, profetizza e di' : Così ha detto il Signore
Iddio: Urlate e dite: Ohimé lasso! quel giorno è
questo! Perciocché vicino è il giorno, vicino è il
giorno del Signore! ».
È dunque evidente che il giorno dell'afflizione è
il giorno del Signore; poichè quel giorno è di afflizio-
ne per i negligenti, per i peccatori, per gli ignoranti.
« La seconda afflizione è passata; ed ecco, tosto verrà
la terza » ossia il giorno della manifestazione di
Bahá'u'lláh, il giorno di Dio ed è prossimo al giorno
della manifestazione del Báb.
« Poi il settimo angelo sonò e si fecero gran voci
nel cielo, che dicevano: Il regno del mondo è venuto
ad esser del Signor nostro, e del suo Cristo, ed egli
regnerà nÈ secoli dei secoli ». Il settimo angelo è un
uomo adorno di attributi celesti che sorgerà con qua-
lità e caratteristiche angeliche. S'innalzeranno voci
cosicchè l'apparizione della divina Manifestazione
verrà proclamata e divulgata. Nel giorno della ma-
nifestazione del Signore degli Eserciti, all'epoca del
ciclo divino dell'Onnipotente quale è stato promesso
in tutti i libri e scritti dei Profeti - in quel giorno
di Dio verrà fondato il Regno spirituale e divino
ed il mondo si rinnoverà; un nuovo spirito verrà ali-
tato nel corpo della creazione, la divina primavera
giungerà, le nubi della misericordia la lasceranno
discendere, il sole della verità splenderà, la brezza
fecondatrice spirerà, il mondo umano si ammanterà
di una nuova veste, la terra diverrà un paradiso su-
blime, l'umanità verrà educata, le guerre, le dispute,
i conflitti e la cattiveria scompariranno mentre bril-
leranno la sincerità, la rettitudine, l'onestà e l'amore
di Dio. L'unione, l'amore e la fraternità avvolgeran-
no il mondo e Dio regnerà per sempre; il Regno dello
Spirito sarà istituito. Tale è il giorno di Dio, poichè
tutti i giorni che sono venuti e passati erano i giorni
di Abramo, di Mosè e di Cristo o di altri Profeti, ma
questo è il giorno di Dio, poiché il Sole della Realtà
vi si leverà con tutto il suo calore e il suo splendore.
« E i ventiquattro anziani che sedevano al cospetto
di Dio sui loro troni si prostrarono e adorarono Iddio,
dicendo: Noi ti ringraziamo, o Signore Onnipotente,
che sei, che eri, e che hai da venire; ché Tu hai
assunta la tua potenza e ti sei messo a regnare ». In
ogni ciclo gli eletti e i santi sono stati dodici. Così
Giacobbe ebbe dodici figli; al tempo di Mosè vi
erano dodici capi tribù, al tempo di Cristo si ebbero
dodici Apostoli ed al tempo di Muhammad vi furono
dodici Imám. Ma in questa gloriosa Manifestazione ve
ne sono ventiquattro, cifra doppia delle precedenti,
poichè la grandezza di questa Manifestazione lo esige.
Queste anime sono alla presenza di Dio assise sui loro
troni; regnano cioè eternamente.
Questi ventiquattro eletti, benchè assisi sui troni del
potere eterno, adorano l'apparizione della mani-
festazione universale, sono umili e sottomessi, e di-
cono: « Noi ti ringraziamo, o Signore Iddio Onnipo-
tente. che sei, che eri e che hai da Venire; ché tu hai
assunta la tua potenza e ti sei messo a regnare ». Il chè
significa: Tu elargirai i tuoi insegnamenti, riunirai
tutte le creature alla tua ombra, porterai tutti gli
uomini all'ombra di una sola tenda. E benché sia
l'Eterno Regno di Dio, ed Egli abbia avuto ed abbia
sempre un Regno, qui « Regno » significa la Manife-
stazione di Dio stesso e il fatto che Egli emanerà
tutte le leggi e gli insegnamenti che costituiscono lo
spirito dell'umanità e della vita eterna. E questa Ma-
nifestazione universale sottometterà il mondo col po-
tere spirituale, non con la guerra e le battaglie; lo
farà in pace e tranquillità, non con la spada né le
armi; stabilirà il suo Regno divino per mezzo del-
l'amore e non con la forza. Diffonderà questi inse-
gnamenti divini con la gentilezza e la giustizia e non
con le armi e la violenza. Educherà in tal modo le
nazioni e i popoli che nonostante le loro diverse con-
dizioni, le loro diverse usanze e caratteristiche, reli-
gioni e razze, essi costituiranno un solo gregge, com'è
detto nella Bibbia, come il lupo con l'agnello, il leo-
pardo con il capretto, il lattante con il serpente, e
diverranno amici e compagni. I conflitti dovuti alle
diversità di razza e di religione, nonché le barriere
fra le nazioni, saranno completamente abolite e sarà
raggiunta la perfezione, la unione e la riconciliazio-
ne all'ombra dell'Albero Benedetto.
« E le nazioni si sono adirate », poichè i Tuoi in-
segnamenti erano contrari alle passioni degli altri
popoli « ma l'ira Tua è Venuta »; cioè, tutti saranno
colpiti da grave perdita, perchè non seguendo i tuoi
precetti, i Tuoi consigli e i Tuoi insegnamenti, ri-
marranno privi della grazia eterna e separati come da
un velo dalla luce del Sole della Verità. « E il tempo
dei morti, nel quale conviene ch'essi sieno giudicati »
significa: È venuto il tempo in cui i morti, cioè coloro
che sono privi dello spirito dell'amore di Dio e non
posseggono parte della vita eterna, verranno giudicati
con giustizia, intendendo con ciò che riceveranno ciò
che meritano. E sarà evidente la realtà dei loro segreti
dimostrando quale basso livello essi occupino nel
mondo dell'esistenza, perché in realtà essi sono sotto il
governo della morte.
«. . . E che tu dia il premio ai tuoi servitori, profeti
e santi e a coloro che temono il tuo nome, piccoli e
grandi ». Cioè a dire: Dio premierà i giusti con
munificenza infinita facendoli risplendere sul-
l'orizzonte dell'onore eterno, come le stelle del cielo.
Egli li assisterà dotandoli di buona condotta e di
azioni che sono la luce dell'umanità, la causa della
salvezza e i mezzi della vita eterna nel Regno
Divino.
« E che tu distrugga coloro che distruggono la
terra » significa che Dio castigherà severamente i
negligenti poiché la cecità dei ciechi sarà manifesta
e la vista dei veggenti diverrà evidente; l'ignoranza
e la mancanza di conoscenza di coloro che vivono
nell'errore saranno riconosciute e la sapienza e la
saviezza di coloro che sono ispirati appariranno
chiare; di conseguenza, coloro che distruggono sa-
ranno distrutti.
« E il tempio di Dio venne aperto nel cielo » si-
gnifica che la divina Gerusalemme è stata trovata e
che il Santo dei Santi è visibile. Il Santo dei Santi,
secondo la terminologia dei saggi, è l'essenza della
Legge Divina, degl'insegnamenti celestiali e veritieri
del Signore, che - come già detto - non sono muta-
ti in alcun ciclo profetico. Il santuario di Gerusalem-
me è la realtà della Legge di Dio, che costituisce il
Santo dei Santi, e tutte le leggi, le convenzioni, i riti
e gli ordinamenti materiali sono la città di Gerusalem-
me - per questo essa viene chiamata la Gerusalemme
celeste. In breve, dato che in questo ciclo il Sole della
Verità farà brillare la luce di Dio col massimo
splendore, l'essenza degli insegnamenti di Dio si
realizzerà nel mondo dell'esistenza e le tenebre
dell'ignoranza e la mancanza di conoscenza saranno
dissipate. Il mondo diverrà un mondo nuovo e la
luce prevarrà. Così apparirà il Santo dei Santi.
« E il Tempio di Dio fu aperto nel cielo », signi-
fica pure che con la diffusione degli insegnamenti
divini, l'apparizione di questi celesti misteri, e con il
sorgere del Sole della Verità, si apriranno le porte
del successo e della prosperità in tutte le direzioni e i
segni della bontà e delle benedizioni celesti di-
verranno chiari.
« E il tempio di Dio fu aperto nel cielo e apparve
l'arco del patto », vuol dire, il Libro del suo Testa-
mento apparirà nella sua Gerusalemme, l'Epistola del
Patto sarà redatta e il significato del Testamento e
del Patto diverrà evidente. La fama di Dio invaderà
l'oriente e l'occidente e la proclamazione della Causa
di Dio riempirà il mondo. I violatori del Patto saranno
degradati e dispersi e i fedeli verranno trattati amo-
revolmente e glorificati perché si attengono al Libro
del Testamento e restano fermi e saldi nel Patto.
«...E si fecero folgori e suoni e tuoni e tremuoto, e
gragnuola grande ». Dopo l'apparizione del Libro del
Testamento si avrà forte uragano e i fulmini dell'ira e
della collera di Dio baleneranno, sopravverranno, il
frastuono del tuono della violazione del Patto e il
terremoto dei dubbi; la gragnuola dei tormenti si
abbatterà sui violatori del Patto e anche coloro che
professano la fede dovranno affrontare prove e cadere
in tentazioni.
(Abdu'l-bahà, Le lezioni di S.Giovanni d'Acri)
[/justify]
CAPITOLO
DELLA RIVELAZIONE DI S. GIOVANNI
Al principio dell'undecimo capitolo della rivela-
zione di S. Giovanni è detto: « Poi mi fu data una
canna, simile a una verga. E l'angelo si presentò a
me dicendo: "Levati e misura il tempio di Dio, e
l'altare, e quelli che adorano in esso; ma tralascia il
cortile fuori del tempio e non misurarlo, perciocché
egli è stato dato a' Gentili ed essi calcheranno la
santa città per lo spazio di 42 mesi"».
Questa canna è l'uomo perfetto paragonato ad
una canna e la portata del paragone è questa: Come
l'interno di una canna, quando è vuota e libera di
tutto, può produrre melodie meravigliose dato che il
suono e le melodie non provengono dalla canna stessa
ma dal flautista che la suona, così il cuore santificato
di quest'essere benedetto è libero e vuoto di tutto
eccetto Dio, puro ed esente da legami con qualsiasi
condizione umana ed è il compagno dello Spirito
Divino. Tutto ciò che pronunzia non viene da lui ma
dal vero flautista ed è quindi d'ispirazione divina. Ecco
perché esso è paragonato a una canna e questa canna è
come un bastone, cioè l'aiuto d'ogni impotente e il
sostegno degli esseri umani. La canna è il bastone del
Pastore Divino col quale Egli guida il Suo gregge
verso i pascoli del Regno.
Poi è detto: « E l'Angelo si presentò a me dicendo:
"Levati e misura il tempio di Dio; e l'altare e quelli che
adorano in esso », cioè paragona e misura; misurare è
scoprire la proporzione. Così l'Angelo disse:
"Confronta il tempio di Dio, e l'altare e coloro che
l'adorano in esso"; cerca cioè qual'è la loro vera
condizione e scopri in quale grado ed in quale situa-
zione essi si trovino, e quali condizioni, perfezioni,
condotta e qualità posseggano, e apprendi i misteri di
quelle anime che dimorano nel Santo dei Santi in
purezza e santità. "Ma tralascia il cortile fuori del
tempio e non misurarlo; perciocché egli è stato dato
a' Gentili". Al principio del VII secolo dell'èra cri-
stiana, quando Gerusalemme fu conquistata, il Santo
dei Santi, cioè il tempio che Salomone aveva edificato,
venne apparentemente risparmiato; ma al di fuori del
Santo dei Santi, il « cortile esterno » fu preso e dato ai
Gentili. « Ed essi calcheranno la santa città per lo
spazio di 42 mesi », equivalente a 1260 giorni ed
essendo ogni giorno equivalente a un anno, con questo
calcolo si giunge a 1260 anni, durata del ciclo
coranico.
Poiché secondo i testi del Libro Sacro ogni giorno
equivale a un anno, come è chiaramente detto nel
quarto capitolo, versetto 6, di Ezechiele: « E porta
l'iniquità della casa di Giuda per 40 giorni; io ti
ordino un giorno per un anno ».
Queste profezie hanno inizio al tempo dell'appa-
rizione dell'islam quando Gerusalemme venne calpe-
stata, il che significa che fu disonorata. Ma il Santo
dei Santi fu risparmiato, protetto e rispettato, e questi
avvenimenti durarono fino al 1260. Questi 1260 anni
costituiscono una profezia che si riferisce alla manife-
stazione del Báb ( il precursore ) di Bahá'u'lláh, che
ebbe luogo nell'anno 1260 dell'Egira di Muham-
mad e, dato che il periodo di 1260 anni è terminato,
Gerusalemme, la Città Santa, si avvia a ridiventare
prospera, popolata e fiorente. Tutti coloro che hanno
visto Gerusalemme 60 anni fa e che la vedono ora,
riconoscono come essa sia tornata a essere popolata
e fiorente e come, ancora una volta, sia rispettata.
Tale è il significato apparente dei versetti della
Rivelazione di S. Giovanni; ma essi hanno anche una
interpretazione e un significato simbolico. La legge
di Dio consta di due parti; una è la base fondamen-
tale che comprende tutte le cose spirituali, che si
riferisce, cioè, alle virtù spirituali e alle qualità
divine e non muta né si modifica; è il Santo dei Santi
che è l'essenza della legge di Adamo, di Noè, di Abra-
mo, di Mosé, di Cristo, di Muhammad, del Báb e di
Bahá'u'lláh, che dura ed è stabilita in tutti i cicli
profetici. Questa legge non sarà mai abrogata poiché
essa è verità spirituale e non materiale; è la fede, la
sapienza, la certezza, la giustizia, la pietà, la virtù,
la fiducia, l'amore di Dio, la pace interiore, la purezza,
l'abnegazione, l'umiltà, la dolcezza, la pazienza, la
costanza. Mostra pietà per i poveri, protegge gli op-
pressi, dona ai miseri e rialza i caduti. Queste qualità
divine, questi comandamenti eterni non saranno mai
aboliti; anzi dureranno e saranno stabiliti per sempre.
Queste virtù dell'umanità si rinnoveranno in ognuno
dei differenti cicli poiché, alla fine di ogni ciclo, la
Legge spirituale di Dio, cioè le virtù umane, scom-
paiono e soltanto ne sussiste la forma. Così presso gli
Ebrei, alla fine del ciclo di Mosé, che coincide con
la manifestazione cristiana, la Legge di Dio scom-
parve e rimase soltanto una forma senza spirito. Il
Santo dei Santi si allontanò da loro; ma il cortile
fuori di Gerusalemme - che è l'espressione usata
per la forma della religione - cadde nelle mani dei
Gentili. Allo stesso modo i princìpi fondamentali della
religione di Cristo, che costituiscono le virtù sublimi
dell'umanità, sono scomparsi e la sua forma è rimasta
nelle mani del clero e dei preti. Così pure i fonda-
menti della religione di Muhammad sono scomparsi,
ma la forma è rimasta nelle mani degli 'ulamá ufficiali.
Questi fondamenti della Religione di Dio, che sono
spirituali e costituiscono le virtù dell'umanità, non
possono essere abrogati; essi sono immutabili ed
eterni e si rinnovano col ciclo di ogni profeta.
La seconda parte della Religione di Dio, che si
riferisce al mondo materiale e comprende il digiuno, la
preghiera, gli esercizi del culto, il matrimonio, il
divorzio, l'abolizione della schiavitù, i processi legali,
le transazioni, le indennità per omicidio, violenze,
ladrocinio e oltraggi, questa parte della Legge di Dio
che si riferisce alle cose materiali, viene trasformata
in ogni ciclo profetico conformemente alle esigenze
dei tempi.
In breve, ciò che s'intende col termine « Santo dei
Santi » è la legge spirituale che non verrà mai modifi-
cata, alterata o abrogata, mentre la Città Santa sta a
significare la legge materiale che può essere abrogata;
e questa Legge materiale chiamata la Città Santa do-
veva avere una durata di 1260 anni: « E io darò a' miei
due testimoni - vestiti di sacchi - di profetizzare ed
essi profetizzeranno 1260 giorni ». Questi due
testimoni sono Muhammad il Messaggero di Dio e
'Alí, figlio di Abú Tálib. Nel Corano è detto che Dio,
rivolgendoSi a Muhammad, il Messaggero di Dio,
disse: « Noi facemmo di te un testimonio, un Araldo
di buone novelle e un ammonitore ». Cioè: Noi ti
abbiamo designato come testimonio, come apportatore
di buone novelle e come colui che porterà il fardello
della collera di Dio. « Testimonio » sta per colui la cui
testimonianza vaglierà gli eventi e gli ordini di questi
due testimoni verranno dati per 1260 giorni, ossia per
1260 anni.
Ora Muhammad era la radice e 'Alí il ramo, come
Mosè e Giosuè. È detto che essi sarebbero stati
« vestiti di sacchi » per indicare che essi,
apparentemente, avrebbero portato Vecchie vesti, e
non nuove; in altre parole, al principio essi non
splenderebbero allo sguardo dei popoli, né la loro
Causa apparirebbe nuova poiché la Legge spirituale di
Muhammad corrisponde a quella di Cristo nel
Vangelo, e la maggior parte delle sue leggi relative
alle cose materiali corrispondono a quelle del
Pentateuco. Tale è il significato della « vecchia
veste ».
Poi è detto: « Questi sono i due ulivi e i due cande-
lieri che stanno al cospetto del Signore della terra ».
Le due anime vengono paragonate a due ulivi poiché
in quel tempo ci si serviva dell'olio d'oliva per ali-
mentare le lampade. Il significato del testo è: Due
esseri dai quali si sprigiona lo spirito della saggezza
di Dio che è l'origine della luce del mondo; queste
luci di Dio dovevano irradiarsi e splendere e perciò
vengono paragonate a due candelieri. Il candeliere è
la sede della luce che da esso si irradia; allo stesso
modo la luce della guida divina doveva splendere e
irradiarsi da queste due anime illuminate.
Poi è detto: « Essi stanno al cospetto del Signore »,
ossia essi si sono posti al servizio di Dio, educando le
creature di Dio, come fecero con le tribù selvagge
degli arabi nomadi della penisola araba che educa-
rono in modo tale che in quel periodo la civiltà araba
raggiunse il più alto livello e la sua fama si estese a
tutto il mondo. « E se alcuno li vuole offendere, fuoco
esce dalla loro bocca e divora i loro nemici ». Ossia:
nessuno può resister loro e se una persona volesse
sminuire i loro insegnamenti e la loro legge, verrebbe
avviluppato e sterminato da questa stessa legge che
esce dalla loro bocca; mentre chiunque tentasse di
opporsi o far loro del male, o di odiarli, verrebbe
annientato da un semplice comando uscito dalle loro
bocche. E così avvenne; tutti i loro nemici furono
sconfitti, volti in fuga e annientati. Così, Dio li assisté
con chiara evidenza.
È detto anche: « Costoro hanno podestà di chiudere
il cielo sicché non cada la pioggia nel dì della loro
profezia »; cioè per la durata di quel ciclo essi
sarebbero stati sovrani. La Legge e gli insegnamenti di
Muhammad e le delucidazioni e i commenti di 'Alí
sono un dono celeste; se i profeti desiderano elargire
questa grazia hanno il potere di farlo. Se non lo desi-
derano, la pioggia non cadrà; in questo caso la pioggia
sta per pioggia di grazie.
Poi è detto: « Hanno, parimenti, potestà sopra le
acque per convertirle in sangue », intendendo che il
potere profetico di Muhammad fu identico a quello di
Mosè e il potere di 'Alí fu identico a quello di Giosuè;
se lo volevano essi potevano trasformare le acque del
Nilo in sangue per gli egiziani e per coloro che li
rinnegavano; ciò che era ragione di vita per loro,
poteva - per chi seguiva l'ignoranza e l'orgoglio -
diventare cagione di morte. Così il regno, la ricchezza
e il potere del Faraone e del suo popolo che erano la
ragione della vita della nazione, divennero, in seguito
alla loro opposizione, al loro rifiuto e al loro orgoglio,
una ragione di morte, di distruzione, di dispersione, di
degradazione e di miseria. Perciò; i due testimoni
avevano il potere di distruggere le nazioni.
Poi è detto: « E di colpire la terra con qualunque
malanno ogni volta che lo vorranno », s'intenda con
ciò che essi avrebbero il potere e la forza materiale
necessaria per educare anche i malvagi, gli oppres-
sori e i tiranni; poiché Dio aveva concesso a questi
due testimoni un potere tanto esteriore quanto inte-
riore per educare ed emendare gli arabi nomadi,
feroci, sanguinari e tiranni che vivevano come bestie
da preda. « E quando avranno finita la loro testimo-
nianza », vuol dire; quando avranno compiuto ciò che
è stato loro comandato trasmettendo il messaggio
divino, diffondendo la legge di Dio e divulgando gli
insegnamenti celesti nell'intento di rendere manife-
sti, nelle anime, i segni della vita spirituale affinché
la luce delle virtù dell'umanità s'irradi fino all'asso-
luto progresso delle tribù nomadi. « La bestia che sale
dall'abisso farà guerra con loro e li vincerà e li ucci-
derà ». Questa « bestia » sta a indicare i Baní
Umayya che li attaccarono dall'abisso dell'errore
e insorsero contro la religione di Muhammad e con-
tro la realtà di 'Alí; in altre parole contro l'amore
di Dio.
È detto: « la bestia mosse guerra a questi due
testimoni », guerra cioè religiosa intendendo dire che
la bestia agirebbe in completo contrasto cogli inse-
gnamenti, colle consuetudini, colle istituzioni di que-
sti due testimoni a tal punto che le virtù e le perfe-
zioni diffuse dal potere di quei due testimoni fra i
popoli e le tribù, verrebbero annientate e finirebbe
col prevalere la natura animale con i suoi desideri
carnali. Così, questa bestia, facendo loro guerra,
avrebbe la vittoria - intendendo con questo che le
tenebre dell'errore provenienti dalla « bestia »
influenzerebbero gli sviluppi del mondo e uccidereb-
bero questi due testimoni; in altre parole, distrug-
gerebbero la vita spirituale ch'essi avevano divulgata
nel cuore delle nazioni, sopprimendo le leggi e gli
insegnamenti divini, calpestando la religione di Dio e
non lasciando che un corpo senza vita e senza spirito.
« E i loro corpi morti giaceranno sulla piazza della
grande città la quale spiritualmente si chiama Sodoma
ed Egitto, dove ancora è stato crocifisso il Signore
loro ». « I loro corpi » significa la religione di Dio, e
« la piazza » significa sotto gli occhi di tutti. Il si-
gnificato di « Sodoma ed Egitto », il luogo « dove è
stato crocifisso Nostro Signore » è la Siria e
soprattutto Gerusalemme dove gli Umayyadi ebbero i
loro domini; e fu proprio in quelle regioni che
scomparvero la Religione di Dio e i divini
insegnamenti e vi rimase un corpo morto privo dello
spirito.
« E gli uomini d'infra i popoli e tribù e lingue e
nazioni vedranno i loro corpi morti lo spazio di tre
giorni e mezzo, e non lasceranno che i loro corpi morti
siano posti in monumenti ». Com'è già stato spie-
gato, secondo la terminologia dei Libri Sacri, tre gior-
ni e mezzo equivalgono a tre anni e mezzo, e tre
anni e mezzo sono uguali a quarantadue mesi, e 42
mesi a 1260 giorni; e poiché, secondo il Libro Sacro
ogni giorno sta per un anno, il significato è che per
1260 anni, che costituisce il ciclo coranico, le nazioni,
le tribù e i popoli guarderanno i loro corpi, cioè, essi
ridurranno la Religione di Dio a uno spettacolo;
ma, pur non agendo secondo i suoi dettami, non sop-
porteranno che i loro corpi, cioè la Religione di Dio,
vengano messi nel sepolcro. Ciò vuoi dire che, in
apparenza, essi si aggrapperebbero alla Religione di
Dio e non permetterebbero che fosse completamente
tolta loro né che il suo corpo fosse interamente di-
strutto e annientato. In realtà l'avrebbero abbando-
nata mentre, apparentemente, ne conserverebbero il
nome e il ricordo.
Quelle « tribù, popoli e nazioni », significa coloro
che sono riuniti all'ombra del Corano, che non per-
mettono che la Causa e la Legge di Dio siano intiera-
mente distrutte e annientate, poiché hanno conser-
vato la preghiera e il digiuno, ma i principi fonda-
mentali della Religione divina, ossia la morale e la
buona condotta insieme alla conoscenza dei divini
misteri, sono scomparsi; la luce delle virtù dell'uma-
nità, che è il risultato dell'amore e della conoscenza
di Dio, si è estinta e le tenebre della tirannide, della
oppressione, delle passioni e dei desideri satanici
hanno trionfato. E il corpo della Legge di Dio, simi-
le a un cadavere, è stato esposto al pubblico per
1260 giorni, ogni giorno equivalente a un anno, e
questo periodo corrisponde al ciclo di Muhammad.
La gente abbandonò tutto ciò che i due testimoni
avevano stabilito, e che rappresentava il fondamento
della Legge di Dio, e distrusse a tal segno le virtù
dell'umanità che sono i doni divini e lo spirito reli-
gioso che la sincerità, la giustizia, l'unione, la pu-
rezza, la santità, l'abnegazione e tutte le qualità di-
vine scomparvero. Della religione restarono soltanto le
preghiere e il digiuno e questo stato di cose durò per
1260 anni, che è la durata del Furqán . Era come
se questi due esseri fossero morti e i loro corpi
fossero rimasti privi dello spirito.
« E gli abitanti della terra si rallegreranno di loro e
ne faranno festa e si manderanno presenti gli uni agli
altri, perciocché questi due profeti avranno tormentato
gli abitanti della terra ». « Gli abitanti della terra » sta
per le altre nazioni e le altre razze quali i popoli
d'Europa e dell'estrema Asia i quali, quando videro
che il carattere dell'Islám era interamente cambiato,
che la legge di Dio era stata abbandonata, che le virtù,
lo zelo e l'onore si erano allontanati da esso e che le
sue qualità erano decadute, furono felici e si
rallegrarono che la corruzione dei costumi avesse
contagiato i popoli dell'Islám i quali di conseguenza
sarebbero stati sopraffatti da altre nazioni. Così è av-
venuto - Vedete; costoro che avevano raggiunto lo
apice del potere come sono ora degradati e calpestati.
Le altre nazioni « Si manderanno presenti gli uni agli
altri » significa che si aiuteranno « perciocché questi
due profeti avevano tormentato gli abitanti della
terra » cioè essi avevano vinto le altre nazioni e gli
altri popoli e li avevano sottomessi.
« E in capo a tre giorni e mezzo, lo Spirito della
vita procedente da Dio, entrò in loro e si rizzarono
in piè, e grande spavento cadde sopra quelli che li
videro ». Tre giorni e mezzo ossia come abbiamo già
detto, 1260 anni. Queste due persone, i cui corpi
giacevano privi di spirito, sono gli insegnamenti e la
legge stabiliti da Muhammad e promulgati da 'Alí,
dai quali, però, era scomparsa la verità ed era rima-
sta soltanto la forma. Lo spirito ritornò in loro, signi-
fica che quei fondamenti e quegli insegnamenti ven-
nero di nuovo stabiliti. In altre parole, la spiritualità
della Religione di Dio si era mutata in materialismo,
e le virtù in vizi; l'amore di Dio si era cambiato in
odio, la luce in tenebre, le qualità divine in sataniche,
la giustizia in tirannide, la misericordia in inimicizia,
la sincerità in ipocrisia, la salvezza in perdizione e la
purezza in sensualità. Poi, dopo tre giorni e mezzo,
ossia secondo la terminologia dei Sacri Libri, dopo
1260 anni, questi insegnamenti divini, queste virtù
celestiali, queste perfezioni e queste munificenze spi-
rituali vennero rinnovati dalla manifestazione del
Báb e dalla devozione di Janáb-i Quddús .
Le sante brezze si diffusero, la luce della verità
splendette, la primavera feconda giunse e l'alba della
salvezza spuntò. Questi due corpi esanimi ritornarono
vivi e questi due grandi - uno, il fondatore, l'altro,
il promulgatore - sorsero e furono simili a due can-
delieri poiché illuminarono il mondo con la luce
della verità.
« Ed essi udirono una gran voce dal cielo che disse
loro: Salite qua. Ed essi salirono in cielo » e cioè, dal
cielo invisibile essi udirono la voce di Dio che diceva:
Voi avete seguito tutto ciò che era conveniente e,
propagando gli insegnamenti e le buone novelle, voi
avete trasmesso il mio messaggio agli uomini e avete
proclamato la Parola di Dio e avete compiuto il
vostro dovere. Adesso, come Cristo, dovete sacrificare
la vostra vita per il Beneamato, e divenire martiri. E
quel Sole della Verità e quella Luna della
Salvezza, tutti e due come il Cristo tramontarono
all'orizzonte del supremo martirio e ascesero al
Regno di Dio. « E i loro nemici li videro » cioè; molti
dei loro nemici, dopo essere stati testimoni del loro
martirio si accorsero del loro carattere sublime e del-
l'eccellenza della loro virtù e testimoniarono la loro
grandezza e la loro perfezione.
« E in quell'ora si fece un gran tremoto e la decima
parte della città cadde e settemila persone furono
uccise in quel tremoto ».
Questo terremoto si produsse in Shíráz dopo il
martirio del Báb. La città fu in scompiglio e molti
perirono. Una grande perturbazione ebbe luogo in
seguito a malattie, al colera, alla carestia, alla indi-
genza, alla scarsezza di viveri ad afflizioni tali come
mai prima si erano avute.
« E il rimanente fu spaventato e diede gloria
all'Iddio del cielo ». Quando il terremoto ebbe luogo
nel Fárs i sopravvissuti si lamentarono e piansero
giorno e notte, intenti solo a glorificare e a pregare
Dio. Erano così afflitti e spaventati che la notte non
potevano trovare riposo né sonno.
« La seconda afflizione è passata; ed ecco, tosto
verrà la terza ». La prima afflizione è l'apparizione del
Profeta Muhammad, figlio di 'Abdu'lláh - pace su
Lui! La seconda afflizione è quella del Báb - su
Lui gloria e lode! La terza è il grande giorno della
manifestazione del Signore degli Eserciti e la radiosità
della Bellezza del Promesso. La spiegazione della
parola « afflizione » si trova nel capitolo XXX di
Ezechiele, versetti 2 e 3 in cui è detto: « La parola del
Signore mi fu ancora indirizzata dicendo: Figliuol
d'uomo, profetizza e di' : Così ha detto il Signore
Iddio: Urlate e dite: Ohimé lasso! quel giorno è
questo! Perciocché vicino è il giorno, vicino è il
giorno del Signore! ».
È dunque evidente che il giorno dell'afflizione è
il giorno del Signore; poichè quel giorno è di afflizio-
ne per i negligenti, per i peccatori, per gli ignoranti.
« La seconda afflizione è passata; ed ecco, tosto verrà
la terza » ossia il giorno della manifestazione di
Bahá'u'lláh, il giorno di Dio ed è prossimo al giorno
della manifestazione del Báb.
« Poi il settimo angelo sonò e si fecero gran voci
nel cielo, che dicevano: Il regno del mondo è venuto
ad esser del Signor nostro, e del suo Cristo, ed egli
regnerà nÈ secoli dei secoli ». Il settimo angelo è un
uomo adorno di attributi celesti che sorgerà con qua-
lità e caratteristiche angeliche. S'innalzeranno voci
cosicchè l'apparizione della divina Manifestazione
verrà proclamata e divulgata. Nel giorno della ma-
nifestazione del Signore degli Eserciti, all'epoca del
ciclo divino dell'Onnipotente quale è stato promesso
in tutti i libri e scritti dei Profeti - in quel giorno
di Dio verrà fondato il Regno spirituale e divino
ed il mondo si rinnoverà; un nuovo spirito verrà ali-
tato nel corpo della creazione, la divina primavera
giungerà, le nubi della misericordia la lasceranno
discendere, il sole della verità splenderà, la brezza
fecondatrice spirerà, il mondo umano si ammanterà
di una nuova veste, la terra diverrà un paradiso su-
blime, l'umanità verrà educata, le guerre, le dispute,
i conflitti e la cattiveria scompariranno mentre bril-
leranno la sincerità, la rettitudine, l'onestà e l'amore
di Dio. L'unione, l'amore e la fraternità avvolgeran-
no il mondo e Dio regnerà per sempre; il Regno dello
Spirito sarà istituito. Tale è il giorno di Dio, poichè
tutti i giorni che sono venuti e passati erano i giorni
di Abramo, di Mosè e di Cristo o di altri Profeti, ma
questo è il giorno di Dio, poiché il Sole della Realtà
vi si leverà con tutto il suo calore e il suo splendore.
« E i ventiquattro anziani che sedevano al cospetto
di Dio sui loro troni si prostrarono e adorarono Iddio,
dicendo: Noi ti ringraziamo, o Signore Onnipotente,
che sei, che eri, e che hai da venire; ché Tu hai
assunta la tua potenza e ti sei messo a regnare ». In
ogni ciclo gli eletti e i santi sono stati dodici. Così
Giacobbe ebbe dodici figli; al tempo di Mosè vi
erano dodici capi tribù, al tempo di Cristo si ebbero
dodici Apostoli ed al tempo di Muhammad vi furono
dodici Imám. Ma in questa gloriosa Manifestazione ve
ne sono ventiquattro, cifra doppia delle precedenti,
poichè la grandezza di questa Manifestazione lo esige.
Queste anime sono alla presenza di Dio assise sui loro
troni; regnano cioè eternamente.
Questi ventiquattro eletti, benchè assisi sui troni del
potere eterno, adorano l'apparizione della mani-
festazione universale, sono umili e sottomessi, e di-
cono: « Noi ti ringraziamo, o Signore Iddio Onnipo-
tente. che sei, che eri e che hai da Venire; ché tu hai
assunta la tua potenza e ti sei messo a regnare ». Il chè
significa: Tu elargirai i tuoi insegnamenti, riunirai
tutte le creature alla tua ombra, porterai tutti gli
uomini all'ombra di una sola tenda. E benché sia
l'Eterno Regno di Dio, ed Egli abbia avuto ed abbia
sempre un Regno, qui « Regno » significa la Manife-
stazione di Dio stesso e il fatto che Egli emanerà
tutte le leggi e gli insegnamenti che costituiscono lo
spirito dell'umanità e della vita eterna. E questa Ma-
nifestazione universale sottometterà il mondo col po-
tere spirituale, non con la guerra e le battaglie; lo
farà in pace e tranquillità, non con la spada né le
armi; stabilirà il suo Regno divino per mezzo del-
l'amore e non con la forza. Diffonderà questi inse-
gnamenti divini con la gentilezza e la giustizia e non
con le armi e la violenza. Educherà in tal modo le
nazioni e i popoli che nonostante le loro diverse con-
dizioni, le loro diverse usanze e caratteristiche, reli-
gioni e razze, essi costituiranno un solo gregge, com'è
detto nella Bibbia, come il lupo con l'agnello, il leo-
pardo con il capretto, il lattante con il serpente, e
diverranno amici e compagni. I conflitti dovuti alle
diversità di razza e di religione, nonché le barriere
fra le nazioni, saranno completamente abolite e sarà
raggiunta la perfezione, la unione e la riconciliazio-
ne all'ombra dell'Albero Benedetto.
« E le nazioni si sono adirate », poichè i Tuoi in-
segnamenti erano contrari alle passioni degli altri
popoli « ma l'ira Tua è Venuta »; cioè, tutti saranno
colpiti da grave perdita, perchè non seguendo i tuoi
precetti, i Tuoi consigli e i Tuoi insegnamenti, ri-
marranno privi della grazia eterna e separati come da
un velo dalla luce del Sole della Verità. « E il tempo
dei morti, nel quale conviene ch'essi sieno giudicati »
significa: È venuto il tempo in cui i morti, cioè coloro
che sono privi dello spirito dell'amore di Dio e non
posseggono parte della vita eterna, verranno giudicati
con giustizia, intendendo con ciò che riceveranno ciò
che meritano. E sarà evidente la realtà dei loro segreti
dimostrando quale basso livello essi occupino nel
mondo dell'esistenza, perché in realtà essi sono sotto il
governo della morte.
«. . . E che tu dia il premio ai tuoi servitori, profeti
e santi e a coloro che temono il tuo nome, piccoli e
grandi ». Cioè a dire: Dio premierà i giusti con
munificenza infinita facendoli risplendere sul-
l'orizzonte dell'onore eterno, come le stelle del cielo.
Egli li assisterà dotandoli di buona condotta e di
azioni che sono la luce dell'umanità, la causa della
salvezza e i mezzi della vita eterna nel Regno
Divino.
« E che tu distrugga coloro che distruggono la
terra » significa che Dio castigherà severamente i
negligenti poiché la cecità dei ciechi sarà manifesta
e la vista dei veggenti diverrà evidente; l'ignoranza
e la mancanza di conoscenza di coloro che vivono
nell'errore saranno riconosciute e la sapienza e la
saviezza di coloro che sono ispirati appariranno
chiare; di conseguenza, coloro che distruggono sa-
ranno distrutti.
« E il tempio di Dio venne aperto nel cielo » si-
gnifica che la divina Gerusalemme è stata trovata e
che il Santo dei Santi è visibile. Il Santo dei Santi,
secondo la terminologia dei saggi, è l'essenza della
Legge Divina, degl'insegnamenti celestiali e veritieri
del Signore, che - come già detto - non sono muta-
ti in alcun ciclo profetico. Il santuario di Gerusalem-
me è la realtà della Legge di Dio, che costituisce il
Santo dei Santi, e tutte le leggi, le convenzioni, i riti
e gli ordinamenti materiali sono la città di Gerusalem-
me - per questo essa viene chiamata la Gerusalemme
celeste. In breve, dato che in questo ciclo il Sole della
Verità farà brillare la luce di Dio col massimo
splendore, l'essenza degli insegnamenti di Dio si
realizzerà nel mondo dell'esistenza e le tenebre
dell'ignoranza e la mancanza di conoscenza saranno
dissipate. Il mondo diverrà un mondo nuovo e la
luce prevarrà. Così apparirà il Santo dei Santi.
« E il Tempio di Dio fu aperto nel cielo », signi-
fica pure che con la diffusione degli insegnamenti
divini, l'apparizione di questi celesti misteri, e con il
sorgere del Sole della Verità, si apriranno le porte
del successo e della prosperità in tutte le direzioni e i
segni della bontà e delle benedizioni celesti di-
verranno chiari.
« E il tempio di Dio fu aperto nel cielo e apparve
l'arco del patto », vuol dire, il Libro del suo Testa-
mento apparirà nella sua Gerusalemme, l'Epistola del
Patto sarà redatta e il significato del Testamento e
del Patto diverrà evidente. La fama di Dio invaderà
l'oriente e l'occidente e la proclamazione della Causa
di Dio riempirà il mondo. I violatori del Patto saranno
degradati e dispersi e i fedeli verranno trattati amo-
revolmente e glorificati perché si attengono al Libro
del Testamento e restano fermi e saldi nel Patto.
«...E si fecero folgori e suoni e tuoni e tremuoto, e
gragnuola grande ». Dopo l'apparizione del Libro del
Testamento si avrà forte uragano e i fulmini dell'ira e
della collera di Dio baleneranno, sopravverranno, il
frastuono del tuono della violazione del Patto e il
terremoto dei dubbi; la gragnuola dei tormenti si
abbatterà sui violatori del Patto e anche coloro che
professano la fede dovranno affrontare prove e cadere
in tentazioni.
(Abdu'l-bahà, Le lezioni di S.Giovanni d'Acri)
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