Da luomodelponte Ven Gen 28 2011, 22:35
anche io sono spesso depresso , sarebbe utile capire i motivi per cui il nostro spirito , che siamo noi stessi ci infligge queste chimiche di alert , infatti credo che siano messaggi di disconferma da noi verso noi stessi .
Questo tipo di meccanismi ci rivelano la nostra molteplice natura e ci mettono in guardia dal ritenere la vita un passatempo , un tempo di continua ricerca del nostro personale piacere .
No la vita non è nostro patrimonio personale , e non è neanche la soddisfazione dei nostri desideri e fissazioni , essa è strutturata per portarci prima alla consapevolezza e poi all'amore universale e quindi alle qualità divine che sono latenti in noi.
Quando noi non siamo in risonanza con tali finalità e non riusciamo a fare della nostra vita uno specchio di radiosità , il nostro spirito che non gli importa nulla dei piatti o del lavoro , ci opprime mettendoci alla corda .
Imparare a conoscersi scoprendo i meccanismi interiori è una prima svolta , direi la più importante il resto è da sperimentare ognuno per sè , infatti essendo tutti diversi è giusto non seguire alcuna logica se non quella personale.
Io piano piano riesco a entrare nelle logiche primordiali che mi tengono al guinzaglio e oramai sò che sono i meccanismi grossolani che dovremmo , man mano sostituire con la nostra volontà e libertà personale.
Daltra parte è bene ricordarci sempre che , fintanto che siamo soggetti alle leggi biologiche , cioè finche campiamo , le nostre lotte si articolano contro la chimica di tali naturali meccanismi di base , e quindi non possiamo aspettarci risposte immediate , neanche se il pensiero si illumina , restituendo unavisonedi matura e realistica consapevolezza , poichè i tempi biologici sono a scoppio ritardato , così se uno si arrabbia , anche quando i motivi di tale scatto dira cessano , la sostanza che abbiamo messo in circolo , per esaurire la sua potenza deve passare del tempo.
Morale dela favola , non dare troppa importanza , più di quello che debba essere , cioè non preoccuparsi certi che a ogni discesa si avvicenda una risalita.