(3) Colui che in me conosce il non-generato, senza-principio, gran signore
del mondo, quegli è fra i mortali imperturbato e da tutti i peccati è
libero.
(4-5) La capacità di distinguere, la conoscenza, l'andar esenti da
smarrimento, la pazienza, il sincero parlare, la padronanza di sé, la
calma interiore, il piacere e il dolore, il venir ad essere e il non venir ad
essere, il timore e l'intrepidezza, la nonviolenza, l'equilibrio mentale o
morale, lo stato di soddisfazione, la penitenza, la generosità, la gloria,
l'infamia (sono) diverse condizioni degli esseri (che) da me soltanto
procedono.
(6) I sette antichi grandi saggi e i quattro manavah, ugualmente, sono
della mia stessa natura e sono nati dal mio spirito e da essi sono nati
tutti gli esseri di questo mondo.
(7) Colui che conosce in essenza questa (mia) manifestazione e questo
mio potere, quegli è a me unito di unione sicura; su ciò non v'ha
dubbio.
(8 ) lo sono l'origine di tutto; da me il tutto si svolge; cosí riflettendo, mi
onorano gli illuminati che possiedono la pura consapevolezza dello
spirito.
(9) I loro pensieri sono a me (rivolti), le loro vite sono a me consacrate;
reciprocamente portandosi la luce dell'intelletto, e di me parlando in
continuazione, essi sono soddisfatti e in me godono.
(10) A costoro, che son sempre devoti e che a me rendono onore
amorosamente, io concedo la concentrazione dell'intelletto, con la
quale possano venir a Me.
(11) Per compassione verso costoro appunto, io distruggo, rimanendo in
quella condizione che mi è propria, le tenebre che sorgono
dall'ignoranza, per mezzo della splendente fiaccola del conoscere.
Il Signore è la semenza e la perfezione di tutto ciò che esiste
(Induismo, Bhagavad Gita)
del mondo, quegli è fra i mortali imperturbato e da tutti i peccati è
libero.
(4-5) La capacità di distinguere, la conoscenza, l'andar esenti da
smarrimento, la pazienza, il sincero parlare, la padronanza di sé, la
calma interiore, il piacere e il dolore, il venir ad essere e il non venir ad
essere, il timore e l'intrepidezza, la nonviolenza, l'equilibrio mentale o
morale, lo stato di soddisfazione, la penitenza, la generosità, la gloria,
l'infamia (sono) diverse condizioni degli esseri (che) da me soltanto
procedono.
(6) I sette antichi grandi saggi e i quattro manavah, ugualmente, sono
della mia stessa natura e sono nati dal mio spirito e da essi sono nati
tutti gli esseri di questo mondo.
(7) Colui che conosce in essenza questa (mia) manifestazione e questo
mio potere, quegli è a me unito di unione sicura; su ciò non v'ha
dubbio.
(8 ) lo sono l'origine di tutto; da me il tutto si svolge; cosí riflettendo, mi
onorano gli illuminati che possiedono la pura consapevolezza dello
spirito.
(9) I loro pensieri sono a me (rivolti), le loro vite sono a me consacrate;
reciprocamente portandosi la luce dell'intelletto, e di me parlando in
continuazione, essi sono soddisfatti e in me godono.
(10) A costoro, che son sempre devoti e che a me rendono onore
amorosamente, io concedo la concentrazione dell'intelletto, con la
quale possano venir a Me.
(11) Per compassione verso costoro appunto, io distruggo, rimanendo in
quella condizione che mi è propria, le tenebre che sorgono
dall'ignoranza, per mezzo della splendente fiaccola del conoscere.
Il Signore è la semenza e la perfezione di tutto ciò che esiste
(Induismo, Bhagavad Gita)