Che l'Uomo appartenga al regno animale non ci sono dubbi di sorta, ed é per questo motivo che era, ed é tutt'ora difficile per me intenderlo, un essere divinizzato, se per divino si vuole intendere come sinonimo di derivazione di DIO Trascendente.
Anche se a onor del vero, il termine "divinità" Oggi può essere usato tranquilla-Mente anche per indicare tipi di entità Umane (Bahà'ì - come voi credenti li chiamate) "Formate" da Persone Speciali alla Guida orientativa del sapere umano, alla formazione delle coscenze e della consapevolezza del "SE" nell'ambiente circostante ... cioé uomini distinti per essenza dalle Manifestazioni che a loro volta sono cosa distinta per essenza dal DIO propriamente detto ... come il suo credo le insegna. (Cioé Riflessi manifestati Dallo specchio solare del DIO - ovvero DIO é una "Cosa" e i "Riflessi" un'Altra "Cosa")
Io però sono ferma-Mente convinto che ognuno di noi, Tutti noi Uomini di buona volontà siamo atrettanti Bahà'ì, nel senso che comunque Riflettiamo la stessa Divinità dello spazio e del tempo seppur con "Intensità" diverse per ognuno ... se per Divinità si intende la Natura stessa dell'Esistenza delle cose che ci circondano natural-Mente.
Non necessaria-Mente deve Esistere un DIO separato di Netto in Individualità e Sostanza dalla natura di cui egli stesso appartiene.
Ho sempre pensato che anche noi Tutti individual-Mente siamo DII, magari Minori o superiori ad altri, in Consapevolezza ed Esperienza, e se me lo permetti anche in Malvagità.
Cioé se noi siamo il suo "Riflesso", anche le "Nostre" malvagità proviene dal "Riflesso" di quella "Luce Solare" del DIO in Trattazione.
Ma forse, quel DIO Persona, che Tutti o quasi tutti vorrebbero Vivo Vegeto e Reale non Esiste da Nessuna parte.
Tanté che ciò che realmente non si può dimostrare è che DIO esista.
Se esistesse una dimostrazione della sua esistenza non servirebbe la fede.
Per me accettare l'esistenza di Dio implica negare l'esistenza di quasi tutto il resto.
Perché la sua esistenza così, come dai mistici immaginata è semplicemente la negazione dell'esistenza = è tutto è cioè niente, non ha tratti distintivi, non è un soggetto, non se ne può parlare, é come dalla sua fede stessa affermata:é Inconoscibile, quindi inesistente.
Dio per ME, é tutto una Tautologia.
Il termine DIO per ME è un contenitore vuoto che ha per significante "Tutto" e per significato "Un tutto Antropomorfizzato".
Inoltre: la mente non può concepire l'unità degli opposti, perchè equivarrebbe al proprio suicidio psichico ...
Quindi se da una pura IPOTESI poi ... scaturisce anche una Fede, è, e deve Essere per forza di cose una ... pura Credulità intellettuale sfociante infine nell'Inconscio collettivo ...
... Dalla quale poi scaturisce per ognuno dei Fedeli, la Necessità, credendo di Possedere una Veritas ultima da "Appioppare", o se credi da: Proporre agli altri ... come se fosse un vangelo Rivelato Personalmente obbligatoria-MENTE divulgativo e sacra-MENTALE.
ODDIO ... (si fa per dire) ... che poi la coscienza di "qualcuno" possa esprimere la/una qualsiasi verità, mi lascia alquanto perplesso ... "seppur nella misura della sua maturità", cioè Si, Intima, ma decisa-Mente alquanto ... "Personale" ... e mi dimostra sempre di più la veridicita della affermazione di Protagora di Abdera:
"
L'uomo è la misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono"
Evidenziando che di ogni cosa si può discutere con pari attendibilità da punti di vista opposti, ed anche di questo stesso principio, se cioè ogni cosa si possa discutere da opposti punti di vista.
La verità cioé, non è qualcosa di dato una volta per sempre (assoluta), non è qualcosa che aspetta di essere rivelato a uomini ignari da una superiore casta di sapienti Bahà'ì di Turno ... e nemmeno dalle proprie superstizioni/sensazioni di quella parte intima di noi stessi, confondendo la coscienza che "Esprime" verità, seppur nella misura di "Se stessa".
Sofocle canta nel "Primo Stasimo dell'Antigone": "
Molti sono i prodigi, ma terribile quanto l'uomo (nelle sue affermazioni) non v'è nessun prodigio".
Protagora di sicuro avrebbe potuto sottoscrivere questo verso Sofocleo.
Appunto perché l'uomo, che sa che ogni conoscenza è relativa, trova in affermazioni esistenziali di un DIO Persona, una forma di felicità consolatoria e non si rassegna alla sospensione del giudizio ... del proprio giudizio natural-Mente.
La metafisica a Me insegna solo quello che è in grado di offrire, vale a dire un’alternativa vaqua, illusoria, inconcludente, immaginaria del mondo, ma così facendo compie però il delitto peggiore, cioè quello di allontanare ed alienare l’Uomo dal mondo reale che di FATTO gli appartiene per Diritto di Nascita, viverlo, "Assaggiarlo" e consumarlo come meglio crede.
Saranno poi le Esperienze negative a guidarlo nel Futuro all'Equità esistenziale tra i suoi simili e Non, del regno animale.
Un caro Saluto a Tutti.
Pasquino