Il Dio dei Cristiani romani di oggi è Mitra ma col nome cambiato in Gesù Cristo.
La storia del dio Mitra/ Horus:
http://www.alateus.it/Ach2.htm
A me non devi raccontare nulla se ti sta bene a te allora ok, ricordati che la storia non è mai quella che si legge nei libri. Stai insistendo sulla letteratura che è importante ma non è la base di nulla.abramelin18 ha scritto:Scommetto che per te sarebbe normalissimo che di 53 scrittori Italiani vissuti ai tempi di Garibaldi,nessuno avesse mai parlato di Garibaldi perchè mai sentito nominare.
E nel caso di Gesù?
53 scrittori Ebrei hanno scritto la storia di gerusalemme proprio del periodo in cui si crede sia vissuto il gesù Cattolico Romano ma nessuno di quei scrittori ne parla.
Come mai?
Perchè nessuno di loro l'ha mai visto nè l'hanno mai sentito nominare.
Perchè? Perchè il Cristo Cattolico Romano è stato creato a Roma e non a Gerusalemme.
Ne convengo e per quanto mi riguarda chiudo qui l'off-topickywoon ha scritto:Certamente non sono un moderatore e potreste pensare:
"ma mo questo che vuole???"
Però,
anche se non fosse un off topic mi sembra che continuare su questo tono sia inutile, d'altra parte avete chiarito le Vostre posizioni personali.
Si rischia di perdere l'argomentazione principale del post.
Perdonate la mia intrusione forse fuori luogo.
Io credo nel Dio così come è stato formalizzato da Kurt Godel, cioè come "l'ente che ha tutte e sole le proprietà positive". Infatti se volessimo formalizzare l'idea pura di Dio dovremmo prima di tutto ridurre ogni cosa esistente a ente avente delle proprietà. Quindi Dio, innanzi tutto, in questo modello, sarebbe un ente con delle proprietà. Poi però bisogna precisare "quali proprietà", e prima ancora di precisarle possiamo affermare che le proprietà di Dio siano le cosiddette "perfezioni". Quindi Dio, se si dovesse formalizzare in un concetto, sarebbe "un ente che ha tutte le perfezioni". Ma siccome vogliamo formalizzare al massimo dobbiamo sostituire il termine "perfezioni" con il termine "proprietà positive": le proprietà positive sono le proprietà che noi chiamiamo "perfezioni". Per ogni proprietà, poi, esiste sempre una proprietà opposta, quindi se esistono le proprietà positive esisteranno anche le proprietà negative. Allora ecco un'altra precisazione da fare sul concetto di Dio: Dio è un ente che ha tutte le proprietà positive e non ha neanche una proprietà negativa. Infatti, siccome "essere Dio" deve essere una proprietà positiva (mi sembra ovvio), Se Dio avesse anche solo una proprietà negativa ne conseguirebbe che "essere Dio" sarebbe una proprietà negativa, perchè in una congiunzione di proprietà basta che ce ne sia una sola negativa per rendere negativa tutta la congiunzione (un prodotto di numeri è negativo se anche un solo fattore è negativo): quindi Dio è un ente che ha tutte le proprietà positive e non ha nessuna proprietà negativa.Kame ha scritto:Esiste Dio secondo voi?
E se si, è una cosa difficile da appurare oppure semplice?
Secondo me le proprietà si dividono in positive e negative, cioè la realtà è razionale, e in tale realtà esiste una funzione, che non ha niente a che fare con il bene e il male e con la soggettività, ma proprio una funzione matematica, che associa ad ogni proprietà il valore "positivo" o "negativo", dove per "positivo" si intende la caratteristica essenziale di una proprietà divina, cioè di Dio. Dio è un ente che assomma in sè tutte le proprietà positive, cioè Dio è l'individuo che se le gode più di tutti gli altri individui, perchè è il prodotto logico di tutte le proprietà positive. Come sai, dal calcolo combinatorio dato un insieme di elementi esiste l'insieme di tutte le possibili combinazioni di tali elementi. Ebbene, allo stesso modo date un insieme di proprietà esiste un insieme di combinazioni di queste proprietà, e Dio è quella combinazione che consiste nella congiunzione di tutte le proprietà positive. Combinando gli elementi dell'universo logico vengono fuori tante "creature", tanti prodotti, tanti individui, e tra questi "Dio" è quello più perfetto. La negatività non la includo in Dio, perchè innanzitutto la negatività non ha esistenza (dato che l'esistenza è una proprietà positiva), quindi la negatività può esistere solo attraverso la positività: per esempio, io posso fare un disegno con carta e penna, disegnando un paesaggio. Quel paesaggio rappresenta la negatività, e non esiste, mentre la carta e la penna sono la positività. Ebbene, la negatività (il paesaggio) ha un'esistenza che è completamente dipendente dalla positività (la carta e la penna): senza la positività non potrebbe essere costruita la negatività. Ma la negatività ha un'esistenza "negativa", mentre l'esistenza positiva è quella reale. Mi sembra un'intuizione valida pensare che nell'universo ci sia un essere che sia nella completa beatitudine, un essere che, formalizzato logicamente, non può che essere definito come "ciò che ha tutte e sole le proprietà positive". E' vero, l'esistenza è un fatto, ma io ho considerato l'esistenza, cioè la realtà "di fatto", una cosa positiva, cioè l'esistenza è una proprietà positiva, quindi esistere non è qualcosa di neutro, ma è qualcosa di positivo, qualcosa che dà beatitudine.io_Pasquino ha scritto:[...]
Questa è la metà mezza vuota ("solo come..."), che però non mi sembra neanche tanto vuota, perchè l'intelletto è come uno specchio naturale, fatto per riflettere la realtà attraverso concetti che hanno una genesi artificiale, e devono essere artificiali perchè devono essere continuamente collaudati e corretti con concetti più completi.lui ha scritto:
in questo modo esisterà, ma solo come artificio intellettivo - idea
l'intelletto può riflettere cose che hanno riscontro nella realtà sensibile (es definire un elefante, un albero...), ma anche postulare cose che non hanno riscontro nella realtà, es definire dio, come nel caso in oggetto...Sessio ha scritto:
Questa è la metà mezza vuota ("solo come..."), che però non mi sembra neanche tanto vuota, perchè l'intelletto è come uno specchio naturale, fatto per riflettere la realtà attraverso concetti che hanno una genesi artificiale, e devono essere artificiali perchè devono essere continuamente collaudati e corretti con concetti più completi.